Rime di Francesco Petrarca, Volume 2

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Silvestri, 1823
 

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Popular passages

Page 636 - Cesare o poeta, (Colpa e vergogna dell'umane voglie), Che partorir letizia in su la lieta Delfica Deità dovria la fronda Peneia, quando alcun di sé asseta. Poca favilla gran fiamma seconda: Forse diretro a me con miglior voci Si pregherà porche Cirra risponda. Surge a...
Page 427 - In quella parte ove surge ad aprire Zefiro dolce le novelle fronde di che si vede Europa rivestire...
Page 576 - Quale ne' plenilunii sereni Trivia ride tra le ninfe eterne, Che dipingono il ciel per tutti i seni, Vid...
Page 678 - Non v'accorgete voi, che noi siam vermi Nati a formar l'angelica farfalla, Che vola alla giustizia senza schermi...
Page 681 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 117 - Donne ch'avete intelletto d'amore, i' vo' con voi de la mia donna dire, non perch'io creda sua laude finire, ma ragionar per isfogar la mente. Io dico che pensando il suo valore, Amor sì dolce mi si fa sentire, che s'io allora non perdessi ardire, farei parlando innamorar la gente : e io non vo...
Page 331 - Veniva a me co' suoi intendimenti. Tosto che fu là dove 1" erbe sono Bagnate già dall' onde del bel fiume, Di levar gli occhi suoi mi fece dono. Non credo che splendesse tanto lume Sotto le ciglia a Venere trafitta Dal figlio fuor di tutto suo costume. Ella ridea dall' altra riva dritta, Traendo più color con le sue mani, Che 1
Page 361 - S'i' era sol di me quel che creasti novellamente, amor che '1 ciel governi, tu '1 sai, che col tuo lume mi levasti.
Page 554 - Così fer molti antichi di Guittone, di grido in grido pur lui dando pregio fin che l'ha vinto il ver con più persone.

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