Opere edite e postume ...: Prose letterarie. 1850

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Page 243 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere e 'I salir per l' altrui scale. E quel che più ti graverà le spalle Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle, Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te; ma poco appresso Ella, non tu, n'avrà rossa la tempiri. Di sua bestialitate il suo processo Farà la pruova , si ch' a te fia bello Averti fatta parte per te stesso.
Page 371 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 427 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 170 - ... dato), per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando, contro a mia voglia, la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno...
Page 302 - Agustino ea san Francesco ea san Domenico si fa d'abito e di vita simile, ma eziandio a buona e vera religione si può tornare in matrimonio stando, che Iddio non vuole religioso di noi se non il cuore.
Page 374 - Per più fiate gli occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso: ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 374 - Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende.
Page 498 - Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di Colui per cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello che mai non fu detto di alcuna.
Page 314 - A perpetuale infamia e depressione delli malvagi uomini d'Italia, che commendano lo volgare altrui, e lo propio dispregiano, dico che la loro mossa viene da cinque abbominevoli cagioni.
Page 452 - E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella : O anima cortese Mantovana, Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durerà quanto il mondo lontana...

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