Tragedie e vita di Vittorio Alfieri: volume unicoSocietà Editrice Fiorentina, 1842 - 727 pages |
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abborro ABELE ADMETO AGAMENNONE Agide Alceste Alfieri allora ALMACHILDE amor anco ANTIGONE appieno Appio ARGIA ARRIGO assai avea BOTUELLO brando Bruto ch'io chè CINIRO CLEOPATRA CLITENNESTRA credo CREONTE crudo d'ogni David deggio degno delitto dolor donna ECHILO EGISTO ELETTRA EMONE ETEOCLE EURICLEA favella fero figlio forza fratello furor GARZIA GIOCASTA giorno giuro gran Icilio ILDOVALDO infame iniquo invan l'Alfieri lascia LEONIDA madre MASSINISSA MEROPE merti MIRRA morte nemico NERONE nulla NUMITORIA ognor Oh ciel Oimè omai Oreste orribil Ottavia padre parli pensiero periglio petto pianto pietà pietade PILADE POLIFONTE Polinice POPOLO POPPEA poscia posso pria puoi pur troppo ragione regno ROMILDA ROSMUNDA s'io sangue SAUL SCENA sdegno sento Siface SOFONISBA Sparta speme spero sposa sublime Tebe teco TIGELLINO TIMOFANE TIMOLEONE tiranno tosto traditor tragedia tragico tremo trono uomo vedi veggo vendetta VIRGINIA Vittorio Alfieri voglio vuoi
Popular passages
Page 507 - L'Aulide aura vomi leur flotte criminelle, Les vents, les mêmes vents, si longtemps accusés, Ne te couvriront pas de ses vaisseaux brisés?
Page 507 - J'ai su, par une longue et pénible industrie, Des plus mortels venins prévenir la furie ; Ah ! qu'il eût mieux valu , plus sage et plus heureux , Et repoussant les traits d'un amour dangereux, Ne pas laisser remplir d'ardeurs empoisonnées * Un cœur déjà glacé par le froid des années ! De ce trouble fatal par où dois-je sortir?
Page 507 - Mais, cependant, ô ciel ! ô mère infortunée ! De festons odieux ma fille couronnée Tend la gorge aux couteaux par son père apprêtés ! Calchas va dans son sang... Barbares ! arrêtez : C'est le pur sang du dieu qui lance le tonnerre... J'entends gronder la foudre, et sens trembler la terre.
Page 297 - Ah! s'io Padre non fossi, come il son, pur troppo! Di cari figli,... or la vittoria e il regno, E la vita vorrei? Precipitoso Già mi sarei fra gl'inimici ferri Scagliato io, da gran tempo: avrei già tronca Così la vita orribile, ch'io vivo. Quanti anni or son, che sul mio labro il riso Non fu visto spuntare?
Page 298 - Cingerla vuol : ma, il crederesti? David Pietoso in atto a lui si prostra, e niega Riceverla; ed accenna, e piange, e grida, Che a me sul capo ei la riponga... — Oh vista! Oh David mio! Tu dunque obbediente Ancor mi sei? Genero ancora? E figlio? E mio suddito fido? E amico?... Oh rabbia!
Page 197 - Io ti perdono, Fratello; ea me tu pur perdona... Io moro Ammirator di tua virtù... Se impreso Io non avessi a far... la patria... serva,... Impreso avrei di liberarla :... è questa D'ogni gloria... la prima... Eppur, ben veggio, Non vi ti trasse amor di gloria insano ; Ottimo cuor di cittadin ti trasse A svenare il fratello... A te la madre Io raccomando... In lui, tu madre, un vero Figliuol ravvisa,...
Page xci - Pallido in volto, più che un re sul trono: Or duro, acerbo, ora pieghevol, mite; Irato sempre, e non maligno mai; La mente e il cor meco in perpetua lite: Per lo più mesto, e talor lieto assai, Or stimandomi Achille, ed or Tersite: Uom, se
Page 312 - Squillan più forte Le trombe? Ivi si vada: a me il mio brando Basta solo. — Tu, scostati, mi lascia; Obbedisci. Là corro: ivi si alberga Morte, ch'io cerco.
Page 305 - 1 seguo ; « E il Filisteo perseguo, « E incalzo, e atterro, e sperdo : e assai ben mostro « Che due spade ha nel campo il popol nostro.
Page 579 - ... che la Natura in maggiore o minor dose concede agli uomini tutti, ed in soverchia dose agli scrittori, principalissimamente poi ai poeti, od a quelli che tali si tengono. Ed...