JACOPO FERRAZZI L' ILLUSTRE PRESIDENTE DELL' ATENEO Eccovi, ottimo amico, il mio commento al Purgatorio! Accoglietelo con lieto viso, qual pubblica testimonianza della cordiale amicizia che da un lustro ci lega. Voi, che conoscete la letteratura dantesca a fondo, saprete valutare i sudori e le fatiche che costò un tal lavoro, e che m'han fatto per più anni macro; Voi, che esperimentaste le gravi difficoltà cui va incontro chiunque vuol accumulare ed ordinare un tesoro di materiali sul divin Poema, compatirete di buon grado ai difetti di questo libro; Voi, che come pochi studiaste commenti antichi e moderni, non mi accuserete di soverchia immodestia, se, paragonando le mie alle fatiche di chi mi precedette, oso appropriarmi la parola dell' apostolo: Περισσότερον αὐτῶν πάντων ἐκοπίασα. Addio, ottimo amico mio; raccomandatemi agli illustri colleghi dell' Ateneo, di cui Voi siete il degno presidente, e credetemi sempre tutto Vostro DR. SCARTAZZINI. PREFAZIONE. Allorquando due anni fa io pubblicava il primo Volume di quest' opera, non era mia intenzione di premettere al secondo verun avvertimento, sì di serbarmi a lavoro finito il discorrere della ragione dell' opera e dei principii da me seguiti tanto nella critica del testo, come nel commento. Ma presentando oggi ai cultori del divino Poeta questo secondo volume, non mi so proprio risolvere a licenziarlo senza accompagnarlo di due parole. Nella prefazione al primo Volume io scriveva aver io desiderato di fare un commento che rimpiazzasse in certo modo gli altri, un commento che potrebbe chiamarsi storico-critico, in cui tutte le interpretazioni già emesse da altri si riferissero ed esaminassero. Il desiderio dell' editore, il quale voleva che quest' opera facesse parte della sua Biblioteca d' Autori Italiani, e non poteva conseguentemente acconsentire che i volumi s' ingrossassero di troppo, m'impedi di effettuare la primitiva idea. Ma già nel primo volume il lettore avrà osservato che il commento va man mano diventando più vasto, più scientifico, più critico, e che il commentatore durava fatica ad essere conciso. che infatti un commento destinato ai soli principianti? Forse che di tali lavori non ne abbiamo a sufficienza? A Eccovi i commenti di Brunone Bianchi, del Fraticelli, dell' Andreoli, del Camerini, del Francesia, del Gregoretti, ed altri, ciascuno de' quali ha grandissimi pregi ed è più che bastante per chi non vuole che leggere superficialmente la Divina Commedia, senza bramare di penetrar più addentro nell' intelligenza del gran Poema. Il commentatore voleva pertanto fare un lavoro un po' differente dai citati nonchè dagli altri che possediamo. Dopo aver vacillato alcun tempo l'editore si risolse finalmente di togliere quest' opera dalla Biblioteca, onde lasciare al commentatore man libera in merito allo spazio. Ecco il motivo perchè questo volume è diventato di mole sorpassante il doppio quella del primo. Quando il commento all' Inferno sarà per avere una seconda edizione, esso si rifarà intieramente e si renderà di genere simile a quello del Purgatorio. Del resto è forse un lieve pregio dell' opera che essa non ispaventa già sulle prime il lettore con un mare di opinioni, sentenze e citazioni, ma lo mena a poco a poco addentro sempre più nell' intelligenza del Poema e nella critica esegetico-storica, e lo avvia così allo studio ognor più severo e profondo di un'opera immortale, eminentemente degna di essere studiata e meditata più che superficialmente. E per qual genere di lettori è egli destinato questo lavoro, pei dotti, o pegli studiosi, o pei principianti? Per gli ultimi no, chè veramente è meglio per loro se incominciano dal leggere il Poema con un commento più semplice e più breve. Il mio lavoro io lo destino per chiunque non vuol legger Dante per semplice divertimento, come si legge un romanzo, ma studiarlo sul serio, penetrare addentro ne' suoi arcani, affinchè quella voce, nel primo gusto forse molesta, lasci poi, digesta, vital nutrimento (cfr. Parad. XVII, 130-132); lo destino pei dotti, che |