Opere di Vittorio Alfieri da Asti ...Majno, 1809 |
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Alceste alcuni ALFIERI allora Alsazia amico ancorchè andava assai avendo aver avessi avrei Caluso CAPITOLO cavalli ch'ella chè circa Cleopatra codesta Commedie cuore d'ogni Decembre dissi dolore Donna dovea ebbi erano essendo Euripide fatica feci feluca Firenze Francese gior giorno Gori gran Greco ideai intanto intero Kehl l'amico l'avea lasciato leggere Lerici lettera lettere libero libri lingua m'era mente mesi mezzo nulla nuovo occhi oncia oramai Parigi parole passo pensare pensiero Piemonte Pindaro Pisa poco Polinice potea potuto prosa punto pure quà quan quattro quei quell'anno ragione recitare ricevuto rime ritrovarmi riusciva sapere Sarzana scritto scrivere sentire Siena Signora simo soggiorno somma stampa stesi studio studj Tirannide Torino Toscana tosto traduzioni tragedie tragico troppo trovai trovava vedere veniva vero verseggiai verseggiare verso sciolto viaggio villa vista VITTORIO ALFIERI volli voluto دو دو دو دو وو وو دو وو وو
Popular passages
Page 30 - ... noi Italiani non avendo altro verso che l'endecasillabo per ogni componimento eroico, bisognava creare una giacitura di parole, un rompere sempre variato di suono, un fraseggiare di brevità e di forza, che venissero a distinguere assolutamente il verso sciolto tragico da ogni altro verso sciolto e rimato sì epico che lirico.
Page 102 - Nei due anni di Roma io avea tratto una vita veramente beata. La villa Strozzi, posta alle Terme Diocleziane, mi avea prestato un delizioso ricovero. Le lunghe intere mattinate io ve le impiegava studiando, senza muovermi punto di casa se non se un'ora o due cavalcando per quelle solitudini immense che in quel circondario disabitato di Roma invitano a riflettere, piangere, e poetare. La sera scendeva nell'abitato, e ristorato...
Page 6 - Un animo risoluto, ostinatissimo, ed indomito ; un cuore ripieno ridondante di affetti di ogni specie, tra' quali predominavano con bizzarra mistura l'amore e tutte le sue furie, ed una profonda ferocissima rabbia ed abborrimento contra ogni qualsivoglia tirannide. Aggiungevasi poi a questo semplice istinto della natura mia, una debolissima ed incerta ricordanza delle varie tragedie francesi da me viste in teatro molti anni addietro ; che debbo dir per il vero, che fin allora...
Page 21 - ... mi cadevano dalle mani per la languidezza, trivialità, e prolissità dei modi e del verso, senza parlare poi della snervatezza dei pensieri. Tra le men cattive lessi e postillai le quattro traduzioni del Paradisi dal francese, e la Merope originale del Maffei.
Page 5 - Per sostenere una sì fatta temerità, ecco quali erano per allora i miei capitali. Un animo risoluto, ostinatissimo, ed indomito ; un cuore ripieno ridondante di affetti di ogni specie, tra' quali predominavano con bizzarra mistura l'amore e tutte le sue furie, ed una profonda ferocissima rabbia ed abborrimento contra ogni qualsivoglia tirannide.
Page 24 - ... non potrei mai dir bene italiano finché andava traducendo me stesso dal francese, mi fece finalmente risolvere di andare in Toscana per avvezzarmi a parlare, udire, pensare, e sognare in toscano, e non altrimenti mai più.
Page 21 - Poi mi fecero i miei amici censori capitare alle mani l'Ossian del Cesarotti, e questi furono i versi sciolti che davvero mi piacquero, mi colpirono e m'invasarono. Questi mi parvero, con poca modificazione, un eccellente modello pel verso di dialogo.