Memorie di religione, di morale e di letteratura

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1839
 

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Popular passages

Page 284 - Sparsa le trecce morbide Sull'affannoso petto, Lenta le palme, e rorida Di morte il bianco aspetto, Giace la pia, col tremolo Sguardo cercando il ciel.
Page 426 - Timoteum, dice así: omnis scriptura divinitus inspirata utilis est ad docendum, ad arguendum, ad corripiendum, ad erudiendum in justitia: ut perfectus sit homo Dei, ad omne opus bonum instructus.™...
Page 391 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Page 415 - Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo, Le bocche aperse, e mostrocci le sanne: Non avea membro che tenesse fermo.
Page 362 - Magnus illic nos charorum numerus expectat ; parentum, fratrum, filiorum frequens nos et copiosa turba desiderat, jam de sua immortalitate secura, et adhuc de nostra salute solicita. Ad horum conspectum et complexum venire, quanta et illis et nobis in commune laetitia est...
Page 422 - Orsi, lupi, leoni, aquile e serpi Ad una gran marmorea colonna Fanno noia sovente ed a sé danno; Di costor piagne quella gentil donna, Che t' ha chiamato, acciò che di lei sterpi Le male piante, che fiorir non sanno.
Page 345 - Occurrendum puto fratribus nostris, ut qui libellos a martyribus acceperunt . . ., si incommodo aliquo et infirmitatis periculo occupati fuerint, non expectata praesentia nostra apud presbyterum quemcumque praesentem, vel si presbyter repertus non fuerit et urgere exitus coeperit, apud diaconum quoque exomologesin facere delicti sui possint, ut manu eis in paenitentiam inposita veniant ad Dominum cum pace quam dari martyres litteris ad nos factis desideraverunt.
Page 231 - Per noi s'appellano i trincetti, poichè, come ben si vede in pratica, i nostri ferri non tagliano a dilungo come i coltelli, ma trinciano gli orlicci delle suola quando si raffilano per agguagliargli al guardone. Colla punta del trincetto accompagnata dalla stecca di corno, e' si fa il fesso nella suola, entro il quale corrono le cuciture, come dissi dianzi, parlando della lesina. Avvi il coltello da banco, che è come una mezza lancia, e s'usa per tagliare le tomaie e le altre pelli : abbiamo oltre...
Page 284 - Sgombra, o gentil, dall' ansia Mente i terrestri ardori ; Leva all' Eterno un candido Pensier d'offerta, e muori: Nel suol che dee la tenera Tua spoglia ricoprir, Altre infelici dormono, Che il duol consunse: orbate Spose dal brando, e vergini Indarno fidanzate; Madri che i nati videro Trafitti impallidir. Te, dalla rea progenie Degli oppressor discesa, Cui fu prodezza il numero...
Page 197 - ... animo che rende agile un fanciullo. Indi volto il ragionamento a un gran Lombardo, lo trafisse, a mio credere troppo aspramente, per certi suoi motti che gittò ad alcuni Toscani del curare sì poco la correzione e la sceltezza della dicitura negli scritti loro.

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