Tradizioni e leggende in Lombardia, Volumes 1-2

Front Cover
Presso l'editore-librajo Francesco Colombo, 1856
 

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 145 - Te dalla rea progenie Degli oppressor discesa, Cui fu prodezza il numero, Cui fu ragion l'offesa, E dritto il sangue, e gloria Il non aver pietà...
Page 184 - ... antica e della presente , ci piacque di nominare media, furono ultimi frutti il secolo decimoquarto e decimosesto in Italia e in Francia, in Inghilterra e in Germania il secolo decimosettimo. Ora pare che i maravigliosi rivolgimenti del secolo decimotlavo e del presente decimonono , sieno principio ad una terza età, le cui conseguenze, visibili soltanto ai nostri posteri , scioglieranno l...
Page 117 - Stanca, foriera della tomba : incontro L'ora di Dio più non combatte questa Mia giovinezza doma ; e dolcemente Più che sperato io non avrei, dal laccio L'anima, antica nel dolor, si solve.
Page 183 - ... secolo; il quale travaglio fu certamente l'effetto di cause , che oltrepassano i confini fatali dell' intelletto umano. Dopo Carlo , nessun popolo non cangiò insino a noi la sede che si aveva scelta; e solo furono veduti i Normanni solcare l'Oceano, come quei radi lampi che solcano ancora il ciclo dopo il cessare della tempesta. I quattro secoli che intercederono fra Alarico e Carlo, furono nell' ordine politico quello che i grandi diluvii furono nell
Page 82 - ... tre quarti ; cristiana qua e là per aggiunta, ella contribuì certo molto ed a quelle stolte pretensioni di monarchia universale, ed a quelle di dispotismo civile ed ecclesiastico degli imperatori, onde sorsero poi tanti danni in tutti i secoli che siam per vedere ; mentre le legislazioni barbariche contribuirono a quella dispersione della potenza regia in potenze via via minori e poco men che assolute, onde vedremo sorgere l'ordine feudale, uno de...
Page 119 - Roma, a malgrado dell'immensità del suo sdegno, non potette cacciarli d'Italia; perchè il pretendere ciò alla fine del secolo ottavo sarebbe stato tanto assurdo , quanto sarebbe stato il pretendere al duodecimo di cacciare gli Arabi ei Normanni di Sicilia. Solamente potette operare che invece di obbedire a Desiderio eletto da loro e nato in Italia, ma nemico al pontefice, essi obbedissero a Carlo, eletto dai Franchi e nato in Germania , ma amicissimo a quello. Laonde sì conchiude primieramente,...
Page 142 - Quando fia ch' io ti riveggia? Non so, risposi lui, quant'io mi viva; Ma già non fia il tornar mio tanto tosto, Ch' io non sia col voler prima alla riva. Però che il luogo, u' fui a viver posto, Di giorno in giorno più di ben si spolpa, E a trista ruina par disposto. Or va, diss'ei, che quei che più n' ha colpa Vegg' io a coda d' una bestia tratto Verso la valle, ove mai non si scolpa.
Page 182 - Longobardi ridussero in perfetta schiavitù quegl'Italiani che conquistarono , e nominano santa e giusta e pia ogni opera che si faceva per cacciarli d'Italia ; eziandio chiamandovi i Franchi , i quali , come leggiamo in san Gregorio Turonensc , erano assai più barbari dei Longobardi.
Page 118 - Italiani , ma stranieri, o cosa tanto scempia, che quasi, anzi certamente, non merita risposta veruna. Ogni gente che va a conquistarne un' altra , salvo il caso in cui le diverse religioni e l...
Page 119 - Solamente potette operare che, in vece di obbedire a Desiderio, eletto da loro e nato in Italia, ma nemico al pontefice, essi obbedissero a Carlo, eletto dai Franchi e nato in Germania, ma amicissimo a quello. Laonde si conclude, primieramente, che se i Longobardi fossero stati veramente stranieri, la corte di Roma, cacciando Desiderio e chiamando Carlo, non avrebbe già ottenuto di cacciarli d'Italia, ma li avrebbe soltanto costretti a mutare dinastia, il quale mutamento sarebbe stato poco meno...

Bibliographic information