Le ciarle BolognesiSoc. tip. dei compositori, 1869 |
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affetto amato Amleto amore anima arte artista avea bacio Balanzón ballo bella Bologna buon canto cercare ciarle cielo colla commedia Conte Ory corde core corona cospetto cotesta cuore cupa d'oro dell'arte Desdemona diafana divina donna dramma drammatica duetto ecco egregio Ernesto Rossi Eschilo eterno fanciulla Fausto Figaro figlia fiori genio Gianduja Gioachino Rossini giorno giovane Giulia Guglielmo Tell immortale inesorabile invano Iside l'amore l'anima l'arte legge lettrici Lohengrin luce madre maestro Maestrone Maometto Margherita marito Maurizio Mefistofele melodia mente Mesmer messo Meyerbeer misteriosa mistica moglie mondo Montignac morte Mosè musa musica musicale nome notte Otello pallida parola parvenza passato pensiero Pesaro pezzo pianoforte poesia poeta popolo povero profondo profumo Prometeo pubblico pure raggio Riom Romeo Rossini ruolz scena sentimento sera Serafina Shakespeare signora sinfonia sogna sorriso spirito splende splendore Stabat stupenda Tannhauser teatro trova umano vecchio vedere vergine vero verso veste violino zione
Popular passages
Page 301 - Ma se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui che piange e dice. Noi leggevamo un giorno per diletto Di Lancialotto, come amor lo strinse; Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo...
Page 16 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Page 217 - Vergine madre, figlia del tuo Figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d'eterno consiglio, Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Page 270 - De' rosei mattini I prati carezza, Sedersi decrepiti Sull'uscio rimira La madre e sospira; Di fasce cruente II collo ravvolti ; Progenie dolente Da' tumidi volti , Che, tocche del vivere Appena le porte, Artiglia la morte ; Al flutto, che blando Asperge le rive, Commetton tremando Le membra mal vive ; AH' onde dal gracile Lor piede battute Domandan salute.
Page 373 - Kon è il mondan remore altro che un fiato Di vento, che or vien quinci ed or vien quindi, E muta nome, perché muta Iato.
Page 254 - Perch' io al cominciar ne lacrimai. Diverse lingue, orribile favelle Parole di dolore, accenti d'ira Voci alte e fioche, e suon di man con elle Facevano un tumulto il qual s'aggira Sempre in quel aria senza tempo tinta Come la rena quando il turbo spira8).
Page 72 - All'idea di quel metallo Portentoso, onnipossente, Un vulcano la mia mente Già comincia a diventar.
Page 34 - Fasuléin è insieme una satira e una sapienza civile : il popolo del medio evo inventò la danza macabra per vendicarsi dei baroni e degli abati ; e quella paurosa leggenda fu una protesta della democrazia, un programma della rivoluzione. Due secoli più tardi la satira si individualizzava nelle maschere, e quando dalle pubbliche piazze i popolani applaudivano...
Page 72 - Se a ciascun l' interno affanno Si leggesse in fronte scritto , Quanti mai , che invidia fanno , Ci farebbero pietà...
Page 260 - Il sistema di Wagner è una negazione del vero : ma il genio è più potente di tutte le scolastiche, e, per quanto il tedesco riformatore si ostini a ravvolgersi in un manto di nebbia fitta un raggio di viva luce giunge qua e là a farsi via, e quel lampo basta a rivelare il sole che splende dietro la buia cortina.