Rivista Contemporanea: filosofia, storia, scienze, letteratura ..., Volume 10

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Economeca direttada Barera., 1857
 

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Popular passages

Page 507 - ... detti e nelle parole arguzia e prontezza, sapere tessere una fraude, ornarsi di gemme e d'oro, dormire e mangiare con maggiore splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi co...
Page 517 - È lodato assai negli uomini, e è grato a ognuno lo essere di natura liberi e reali, e, come si dice in Firenze, schietti ; è biasimata da altro canto e è odiosa la simulazione, ma è molto più utile a sé medesimo ; e quella realità giova più presto a altri che a sé.
Page 519 - Luterò quanto me medesimo, non per liberarmi dalle leggi indotte dalla religione cristiana nel modo che è interpretata e intesa communemente, ma per vedere ridurre questa caterva di scelerati a* termini debiti, cioè a restare o sanza vizii o sanza autorità.
Page 509 - ... vizi: costumi oscenissimi, non sincerità non vergogna non verità non fede non religione, avarizia insaziabile, ambizione immoderata, crudeltà più che barbara e ardentissima cupidità di esaltare in qualunque modo i figliuoli i quali erano molti; e tra questi qualcuno, acciocché a eseguire i pravi consigli non mancassino pravi instrumenti, non meno detestabile in parte alcuna del padre.
Page 143 - Non è il mondan rumore altro che un fiato Di vento, ch'or vien quinci ed or vien quindi E muta nome, perchè muta lato 35 Che fama avrai tu più , se vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 36 Pria che passin mill...
Page 92 - Poi la filosofia cerchi nello studio speciale di tutti i fatti dell'uomo, in tutti i tempi e luoghi, in tutte le forme e le condizioni di barbarie e di civiltà, nelle vie del bene e nelle vie del male, quanto può illuminare i secreti, altramente inaccessibili, della coscienza umana. Mova dai fatti , per indurre alla forza che li genera; e come ragion vuole, proceda dal noto e certo all'incerto e all'ignoto.
Page 519 - Io non so a chi dispiaccia più che a me la ambizione, la avarizia e la mollizie de' preti: sì perché ognuno di questi vizi in sé è odioso, sì perché ciascuno e tutti insieme si convengono poco a chi fa professione di vita dependente da Dio, e ancora perché sono vizi sì contrari che non possono stare insieme se non in uno subietto molto strano.
Page 92 - Basta solo che la filosofia si comporti come fanno, con loro fortuna e loro gloria, le altre scienze. Basta ch'ella cerchi la novità nelle cose nuove e la fecondità nelle cose feconde. Accetti dunque e accetti alacremente quanto le altre scienze hanno scoperto, e vanno ognidì scoprendo intorno all'uomo e all'universo. E coordini...
Page 522 - Tre cose desidero vedere innanzi alla mia morte, ma dubito, ancora che io vivessi molto, non ne vedere alcuna...
Page 262 - ... giovani anni, ma ancora ne' maturi; il qual vizio, come che naturale e comune e quasi necessario sia, nel vero non che commendare, ma scusare non si può degnamente. Ma chi sarà tra' mortali giusto giudice a condannarlo?

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