Collezione di opuscoli danteschi, inediti o rari, Volumes 35-36conte Giuseppe Lando Passerini S. Lapi, 1896 |
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altrui amore anime avea avrebbe Beatrice Belli buona canto CARDUCCI Catone celebri chè cielo Città di Castello colpa concetto della fama conforto conseguire convien Convivio dannati Dante degno dell'autore disdegno divina Commedia dolce dolore dovea Ecco Enea esempi eterno famoso G. L. Passerini gente Giove giustizia giusto gloria grido Guido Guido Cavalcanti Guido da Montefeltro Guittone d'Arezzo Iacopo Alighieri infamia Inferno invidia Jacopo Rusticucci l'amore l'anima l'autore l'invidia l'uomo lupa male mente missione mondo morale Morandi morte nobile nome nuova Odissea ombre onore opere Opuscoli danteschi pace patria Petrarca Pier Delle Vigne pietà poema poesia poeta veltro Pontefice possa potea proprio pure Purgatorio ragione riconosce ricordo sapere sarebbe SCARTAZZINI scienza selva sembra sente simbolo spirito splendore Stazio studio superbia tale tèsi tore Torre traditori trice Vanni Fucci vede vendetta vero verso via della gloria Virgilio virtù volgare Vulgari Eloquentia vuole
Popular passages
Page 63 - Excudent alii spirantia mollius aera, credo equidem, vivos ducent de marmore vultus, orabunt causas melius, caelique meatus describent radio et surgentia sidera dicent: 850 tu regere imperio populos, Romane, memento; hae tibi erunt artes; pacisque imponere morem, parcere subiectis et debellare superbos.
Page 37 - ... general ministra e duce, che permutasse a tempo li ben vani di gente in gente e d'uno in altro sangue...
Page 84 - E però leva su: vinci l'ambascia con l'animo che vince ogni battaglia, se col suo grave corpo non s'accascia. Più lunga scala convien che si saglia; non basta da costoro esser partito: se tu m'intendi, or fa sì che ti vaglia ». Iveva'mi allor, mostrandomi fornito meglio di lena ch'i' non mi sentia; e dissi:
Page 38 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti, e intenerisce il core lo dì ch'han detto ai dolci amici addio; e che lo nuovo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si muore.
Page 90 - E quale il cicognin che leva l'ala per voglia di volare, e non s'attenta d'abbandonar lo nido, e giù la cala; tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l'atto che fa colui ch'a dicer s'argomenta.
Page 85 - Cosi per li gran Savi si confessa, Che la Fenice muore, e poi rinasce, Quando al cinquecentesimo anno appressa. Erba nè biada in sua vita non pasce, Ma sol d' incenso lagrime e d' amomo; 1 1o E nardo e mirra son l
Page 108 - In cerchio le facean di sé claustro le sette ninfe, con quei lumi in mano che son sicuri d'Aquilone e d'Austro.
Page 87 - Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande, che per mare e per terra batti l'ali, e per lo 'nferno tuo nome si spande!
Page 54 - E se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe, Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Page 56 - O vendetta di Dio, quanto tu dei esser temuta da ciascun che legge ciò che fu manifesto a li occhi mei!