Collezione di opuscoli danteschi, inediti o rari, Volumes 35-36

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conte Giuseppe Lando Passerini
S. Lapi, 1896
 

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Page 63 - Excudent alii spirantia mollius aera, credo equidem, vivos ducent de marmore vultus, orabunt causas melius, caelique meatus describent radio et surgentia sidera dicent: 850 tu regere imperio populos, Romane, memento; hae tibi erunt artes; pacisque imponere morem, parcere subiectis et debellare superbos.
Page 37 - ... general ministra e duce, che permutasse a tempo li ben vani di gente in gente e d'uno in altro sangue...
Page 84 - E però leva su: vinci l'ambascia con l'animo che vince ogni battaglia, se col suo grave corpo non s'accascia. Più lunga scala convien che si saglia; non basta da costoro esser partito: se tu m'intendi, or fa sì che ti vaglia ». Iveva'mi allor, mostrandomi fornito meglio di lena ch'i' non mi sentia; e dissi:
Page 38 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti, e intenerisce il core lo dì ch'han detto ai dolci amici addio; e che lo nuovo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si muore.
Page 90 - E quale il cicognin che leva l'ala per voglia di volare, e non s'attenta d'abbandonar lo nido, e giù la cala; tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l'atto che fa colui ch'a dicer s'argomenta.
Page 85 - Cosi per li gran Savi si confessa, Che la Fenice muore, e poi rinasce, Quando al cinquecentesimo anno appressa. Erba nè biada in sua vita non pasce, Ma sol d' incenso lagrime e d' amomo; 1 1o E nardo e mirra son l
Page 108 - In cerchio le facean di sé claustro le sette ninfe, con quei lumi in mano che son sicuri d'Aquilone e d'Austro.
Page 87 - Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande, che per mare e per terra batti l'ali, e per lo 'nferno tuo nome si spande!
Page 54 - E se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe, Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Page 56 - O vendetta di Dio, quanto tu dei esser temuta da ciascun che legge ciò che fu manifesto a li occhi mei!

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