Le novelle di Franco Sacchetti: pub. secondo la lezione del codice BorghinianoSuccessori Le Monnier, 1886 |
Contents
11 | |
27 | |
34 | |
40 | |
50 | |
92 | |
100 | |
109 | |
228 | |
234 | |
240 | |
248 | |
255 | |
260 | |
267 | |
274 | |
115 | |
127 | |
133 | |
140 | |
146 | |
155 | |
158 | |
166 | |
172 | |
178 | |
185 | |
190 | |
197 | |
208 | |
216 | |
223 | |
282 | |
285 | |
291 | |
298 | |
305 | |
309 | |
317 | |
325 | |
331 | |
339 | |
343 | |
351 | |
359 | |
366 | |
374 | |
376 | |
Common terms and phrases
Agnolo alcuna allato anco andando andare andò assai avea nome avendo avesse Berto Boccaccio Bottari botte brache brigata buon casa cavallo ch'ella chè cherico colui cominciò costoro costui credo danari Dante Decamerone detto messer Ridolfo dice dicea dinanzi Dino Compagni dipignere dire domandò donna drieto ebbe ebbono elli Ermellina essendo faccendo facea fanciullo fante fare fece Ferrantino ficaja figliuolo Fiorentini fiorini Firenze frate fusse Genovesi Giotto Giovanni giuoco gran grandissimo gridando guata Guccio innanzi justizia l'altro l'uno Lapaccio lascia levò maestro Dino Magliab mandato mangiare Matelica mattina messer Dolcibene messer Valore Minonna moglie morto Noddo NOVELLA Oimè parea Peretola perocchè piacevole piglia poco podestà porco potea predica prete Priori ragione Ribi rispose romore Sacchetti Salvestro Santo sanza signore spesso Stecchi terra tornò tosto trovò udendo Ugolotto uomo vedere veggendo venne venuto vescovo voglio volea vuol
Popular passages
Page 289 - Frati Minori , dov'è il sepolcro del corpo del fiorentino poeta Dante; e avendo veduto un antico crocifisso, quasi mezzo arso e affumicato per la gran quantità della luminaria che vi si ponea, e veggendo a quello allora molte candele accese, subito se ne va là; e, dato di piglio a tutte le candele e moccoli che quivi ardevano, subito, andando verso il sepolcro di Dante, a quello le puose dicendo : Togli , che tu ne se
Page 40 - Quando sarai di là dalle larghe onde, Di' a Giovanna mia, che per me chiami Là, dove agi' innocenti si risponde. Non credo, che la sua madre più m
Page 159 - Calandrino,3 e chi una, e chi un'altra. Dice messer Valore : Voi non ve ne intendete ; la più preziosa pietra che sia, è la macina del grano;' e s'ella si potesse legare e portarla in anello, ogni altra pietra passerebbe di bontà.
Page 334 - La donna dell'oste accostandosi, e schiamazzando, come le femmine fanno, uno cane la piglia pel lembo della gonnella, e quanto ne prese, tanto ne tirò. Alla per fine perdendo costoro la lena, ed essendosi molto bene mazzicati, e chi era caduto di qua e chi di là, dice Lazzero: — Oimè, oste, che io son morto. Dice l'oste: — Dio gli ti mandi, uscitemi testé di casa.
Page 2 - Io Franco Sacchetti fiorentino, come uomo discolo e grosso, mi proposi di scrivere la presente opera e raccogliere tutte quelle novelle, le quali, e antiche e moderne, di diverse maniere sono state per li tempi, e alcune ancora che io vidi e fui presente, e certe di quelle che a me medesimo sono intervenute.
Page 13 - Lo signore, volonteroso d' udir quello che lo abate dovea dire, e maravigliandosi come si presto tornasse, lo fece a sé chiamare ; e giunto dinanzi da lui un poco al barlume, facendo reverenza, occupando * spesso il viso con la mano per non esser conosciuto, fu domandato dal signore, se avea recato risposta delle quattro cose, che l'avea addomandato.
Page 150 - La qual dipintura fu una cervelliera, una gorgiera, un paio di bracciali, un ' paio di guanti di ferro, un paio di corazze, un paio di cosciali e gamberuoli, una spada, un coltello, ed una lancia.3 Giunto il valente uomo che non sapea chi si fosse, fassi innanzi e dice: maestro, è dipinto quel palvese?
Page 12 - 1 detto signore, veg- 10 gendoli addomandare misericordia, gli disse : Se tu mi fai chiaro di quattro cose, io ti perdonerò in tutto ; e le cose son queste : che io voglio che tu mi dica : quanto ha di qui al cielo : quant' acqua è in mare : quello che si fa in inferno ; e quello che la mia persona vale.
Page 116 - L'amico stava cheto e fermo, che era nell'altro mondo. Stando un poco, e Lapaccio il tocca, e dice : — O, tu dormi fiso: fammi un poco di luogo, te ne priego; — e "1 buon uomo cheto. Lapaccio, veggendo che non si movea, il tocca forte. — Deh, fatti in là con la mala pasqua. — Al muro: che non era per muoversi.
Page 117 - ... l corpo morto cadde in terra dello letto tanto grave, e con sì gran busso, che Lapaccio cominciò fra sé stesso a dire: « Oimè! che ho io fatto? » e palpando il copertoio si fece alla sponda, appiè della quale l'amico era ito in terra: e comincia a dire pianamente: — Sta...