Benvenuto Rambaldi da Imola, Volume 3Dalla tipografia Galeati, 1856 |
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Agamennone alcun altra amore angeli anime Apollo ardente avea beati beatitudine Beatrice Cacciaguida canto carità Carlo Martello cerchio Cesare ch'è ch'io chè Chiesa ciascun cielo città colla colui comintio COMMENTO DI BENVENUTO contemplazione convien corona corpo credi Dante dice dimanda divina dolce donna empireo esso eterno faville fece fede figlio Fiorenza fiume foco furono gente Gesù Cristo giro giustizia gloria gratia grazia guerra Iddio indi Inferno intelletto l'altro l'anima l'aquila l'uomo letizia lombra luce lume luna luogo maggiore maraviglia Maria mente mondo mortali mostra natura occhi omai padre Paradiso parlar parole pianeta Piccarda Platone Poeta Pompeo poscia pria Purgatorio quinci quivi raggio ragione RAMBALDI regno Rifeo san Pier Damiano san Pietro sancto santa segno sequani sfera spiriti Spirito Santo splendore stelle terra TESTO MODERNO torna tosto umana veder vedere vedrai veggio Vergine vidi virtù viso vista volse voto
Popular passages
Page 251 - Che ben mostrar disio de' corpi morti; Forse, non pur per lor, ma per le mamme, Per li padri , e per gli altri che fur cari , Anzi che fosser sempiterne fiamme. Ed ecco intorno di chiarezza pari Nascere un lustro sopra quel che v'era, A guisa d
Page 521 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 350 - Ora conosce assai di quel che il mondo Veder non può della divina grazia, Benché sua vista non discerna il fondo. Quale allodetta che in aere si spazia Prima cantando, e poi tace, contenta Dell...
Page 460 - Non fu la sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d'oro usata; Ma per acquisto d' esto viver lieto E Sisto e Pio e Calisto ed Urbano Sparser lo sangue, dopo -molto fleto.
Page 305 - E s' io al vero son timido amico, Temo di perder vita tra coloro Che questo tempo chiameranno antico. La luce in che rideva il mio tesoro Ch' io trovai lì , si fe' prima corrusca, Quale a raggio di sole specchio d' oro ; Indi rispose : coscienza fusca O della propria o dell...
Page 6 - Fatto avea di là mane e di qua sera Tal foce quasi; e tutto era là bianco Quello emisperio, e...
Page 6 - Tanto, che l' ombra del beato regno Segnata nel mio capo io manifesti. Venir vedrami al tuo diletto legno , E coronarmi allor di quelle foglie . Che la materia e tu mi farai degno. Sì rade volte , Padre , se ne coglie , Per trionfare o Cesare o Poeta, ( Colpa e vergogna dell...
Page 551 - Nel suo profondo vidi che s'interna, legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna...
Page 49 - A sè me tanto stretto per vedersi, Che di mia confession non mi sovvenne. Quali per vetri trasparenti e tersi, O ver per acque nitide e tranquille, Non sì profonde che i fondi sien persi, Tornan de...
Page 238 - Ch' io ho veduto tutto il verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all