Poesie toscane, Volume 2

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Vitarelli, 1812 - 315 pages
 

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Page 167 - Mira, e d'amor si strugge a lor davante, E un bacia in fronte, ed un si stringe al petto, Uno tien sui ginocchi, un sulle piante ; E mentre agli atti, ai gemiti, all...
Page 226 - E le promesse sue d' effetto vote . Il san quest' occhi a lacrimar sì avvezzi, E sallo il core, ei mie' pensieri il sanno , Che trovaro in lui sempre onte e disprezzi, E falso riso , e lusinghiero inganno , E puri affanni, e piacer brevi e misti, ' Ed incerti guadagni , e certo danno ; Perdite amare , e tormentosi acquisti...
Page 25 - Lite all' antico , e gli s' ap•uagli in parte . Ma quai veggiam le sparte Semenze in rio terren far trista prova; Tai le mie rime in secolo scortese Poco allignare ; e intese Con laude fur , ma strinse il vento , e visse Di magri applausi sol quei che le scrisse . Così di rose ogni donzella il seno E 'l crin s...
Page 29 - Il sai tu, figlio, più degli occhi miei Figlio diletto, alla cui sete i tersi Fonti di Pindo apersi. Tu che torbido umore unqua non bei, Nè stilla impura di profano inchiostro Versasti mai; tu, nel cui stil rimbomba II valor vero, e che con vere laudi Alle grand' alme applaudì; Tu lascia il plettro, e in suon più che di tromba Costei prendi a cantar del secol nostro Grande ammirabil mostro. Pregi ella in te quel che da lei deriva , E 'l tuo difetto alle sue glorie ascriva. Solcasti, è ver, con...
Page 26 - Quanto pensa, e quant' opra, e quanto intende, Vidi un dì dal gran fondo , in ch'io mi giacqui, Trarmi a riva. Il suo spirto indi mi porse: E spera, ( disse ) il tuo Destin son
Page 130 - Egregj fatti e rari , Stimol di bella non gustata lode II giovinetto cor vi punga e svegli . Da me cui strazia e rode Ingiuriosa sorte , ah non s...
Page 28 - Vita e luce a gì' ingegni , e polso e lena. Ond' ella in me tanto del suo trasfonde , Che vive e spira , e sol risuona e vola Per lei '1 mio nome. Oh qual per lei serena Pioggia di carmi con faconda piena L'Aonie sponde allaga! oh quali e quanti Da lei trascelti a saettar 1' obbl/o L' arco scoccar vegg' io Sacri di Pindo arcier mai non erranti I Sì avvien , che ad onta dell' età rirmove Col suo spirto se stessa , e all'etra poggi.
Page 30 - Dell' acque al termin d' ogni termin prive ? Quanto, oh quanto più ampio, e d'ampie ignote Glorie ignoto Oceano in quella, e in questa Parte a solcar ti resta ! Se potrà la mia stella ( e che non puote ? ) Quel mar, che mai non vide arbori e sarte, Scoprirti ; oh come attonite le sponde Gir vedran le tue vele al gran cimento , E al nobile ardimento Strade insolite aprir le vergini onde ! Sciogli dunque dal lito ; a parte a parte Quanto hai d'ingegno ed arte Qui mostra, .impiega qui, qui tutto adopra;...
Page 27 - Qual chiuso fior , s' aprio Al dolce caldo di quei detti , e corse L'alma de i labbri al varco; ond'io non tacqui E dissi : oh da eh' io nacqui Sfortunata felice , in cui di paro Tutte lor forze ambo le sorti usaro! Da indi in qua del poco men , che spento Ingegno mio le moribonde faci , Coli' ingegno di lei desto e ravvivo ; E di pensier felicemente audaci A lei dall' arco del mio plettro avvento Dardi ben mille , e di lei canto e scrivo.
Page 46 - Qui s' aperse il suolo , Qui fu Catania , e Siracusa è questa ? Io sull' arena solitaria e mesta Voi sovente in voi cerco ; e trovo solo Un silenzio , un orror che d...

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