Raccolta di poesie satiriche

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Soc. tip. de'Classici Italiani, 1808 - 446 pages
 

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Page 4 - Costabil, sì e' ho il terzo Di quel ch'al notar vien d'ogni negozio. Gli é, perché alcuna volta io sprono e sferzo Mutando bestie e guide, e corro in fretta Per monti e balze, e con la morte scherzo. Fa' a mio senno, Maron, tuoi versi getta Con la lira in un cesso, e un'arte impara, Se beneficio vuoi, che sia più accetta. Ma tosto che n...
Page 24 - Piegossi a me da la beata sede; la mano e poi le gote ambe mi prese, e il santo bacio in amendue mi diede.
Page 55 - Dio, non de' parerci strano se talor cade giù cieco e confuso. Ma tu, del qual lo studio è tutto umano e son li tuoi...
Page 16 - Romagna, Trionferà, del cristian sangue sozzo. Darà l'Italia in preda a Francia o Spagna, Che sozzopra voltandola, una parte Al suo bastardo sangue ne rimagna . Le scomuniche empir quinci le carte, E quinci esser ministre si vedranno L'indulgenze plenarie al fiero Marte.
Page 21 - Francia e Spagna; a me piace abitar la mia contrada. Visto ho Toscana, Lombardia, Romagna, quel monte che divide e quel che serra Italia, e un mare e l'altro che la bagna.
Page 9 - Ciò ch'hai nel corpo, e che ritorni macro: Altrimenti quel buco mai non vinci. — Or conchiudendo dico, che se '1 sacro Cardinal comperato avermi stima Con li suoi doni, non mi è acerbo ed acro Renderli, e tòr la libertà mia prima.
Page 8 - ... gli Ongari a veder torna e gli Alemanni, per freddo e caldo segui il signor nostro, servi per amendua, rifa i miei danni.
Page 5 - E che mai più ( se bene alla canuta Età vivi, e viva egli di Nestorre) Questa condizi'on non ti si muta. E se disegni mai tal nodo sciorre, Buon patto avrai, se con amore e pace Quel che t'ha dato, si vorrà ritorre. A me per esser stato contumace Di non voler Agria veder né Buda , Che si ritoglia il suo già non mi spiace: Se ben le miglior penne , ch...
Page 61 - Este oppresso fui; che da la creazione insino al rogo 235 di lulio, e poi sette anni anco di Leo, non mi lasciò fermar molto in un luogo, e di poeta cavallar mi feo: vedi se per le balze e per le fosse io potevo imparar greco o caldeo! 240 Mi maraviglio che di me non fosse come di quel filosofo, a chi il sasso ciò che inanzi sapea dal capo scosse.
Page 41 - Tibaldeo, far motto; tòr di essi or uno e quando uno altro guida 130 pei sette Colli, che, col libro in mano, Roma in ogni sua parte mi divida. — Qui — dica — il Circo, qui il Foro romano, qui fu Suburra, e questo è il sacro clivo; qui Vesta il tempio e qui il solea aver lano. — 135 Dimmi ch'avrò, di ciò ch'io leggo o scrivo, sempre consiglio, o da latin quel tórre voglia o da tòsco, o da barbato argivo.

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