Opere volgari di Giovanni Boccaccio: Ninfale fiesolano. Lettere volgari [incl. "Testamento"Per il Magheri, 1834 |
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acciocchè adunque Affrico alcuna Alessandro di Macedonia Alimena alquanto altra amico amor animo appresso assai Atalante avea avea nome aver avesse baci bella Boccaccio cacciato casa Certaldo certo ch'io chè chiace ciascun colei colla colui conciossiacosachè conforti consiglio costumi cotal credo dardo decti Diana dicea Dicendo diletto disio doglia faccia fantin fare Fiesol figliuol fiume forte fortuna forza fuggir fusse giammai giorno GIOVANNI BOCCACCIO Giraffon gran pezza grandissimo Iddio ingannato innanzi lagrime lasciare lettere levato LINGUA NAPOLETANA madre maggior maraviglia Mecenate meco medesimo Mensola mente misera monte morte Mugnon nascoso Niccola Acciaiuoli ninfe niuna occhi oimè omai onore padre parole pensier perciocchè perocchè petto piace pigliare poco possa prego prese quivi ragione saette seguitare sentì Sinedecchia sofferire sospirando suto tapino teco tornare tosto trovato uomini uomo uscian vedea vedere veggio venne venuto vide viso voglia volte ZANOBI DA STRADA
Popular passages
Page 37 - omei», e poi, guardando, fuggir la vedea, e "nfra sé disse: «Per certo costei è Mensola»; e poi dietro le correa, e sì la priega e per nome la chiama, dicendo : — Aspetta que
Page 87 - Se a' miseri alcuna fede si dee , io vi giuro per la dolente anima mia , che non altrimenti alla cartaginese Didone la partita del Troiano Enea fu grave , che fosse a me la vostra : e non senza cagione...
Page 35 - In iscambio de' solleciti avvolgimenti e continui de' cittadini, veggio campi, colli e alberi -di verdi fronde e di fiori varii rivestiti, cose semplicemente dalla natura prodotte, dove ne...
Page 12 - Senzadié se alcuno luogo a spirito punto schifo fu noioso a vedere , o ad abitarvi, la nostra città mi pare uno di quelli , se a coloro riguarderemo, e a...
Page 44 - E non è maraviglia: mezzi vestiti quasi tutti di sottilissimi e manicati 36 pannicelli, presso al ginocchio nudi, e disorrevoli e tremanti, scostumati, affamati, a guisa di fiere trangugiavano le vivande poste loro innanzi. Che dirò de
Page 41 - Intra queste cose così risplendenti era ed è una breve particella attorniata e rinchiusa, d'una vecchia nebbia di tele di ragnolo e di secca polvere disorrevole, fetida e di cattivo odore e da essere tenuta a vile da ogni uomo quantunque disonesto 19, la quale io spessissime volte teco, quasi d'un grande naviglio la più bassa parte, d'ogni bruttura recettacolo, "sentina
Page 56 - O cara sposa, nostro figliuol mi pare addormentato, e molto ad agio in sul letto si posa, sì ch'a destarlo mi parria peccato, e forse gli saria cosa gravosa, se io l'avessi del sonno isvegliato". "E tu di' ver," rispondeva Alimena "lasciai posar, e non gli dar più pena.
Page 9 - n quel tempo del mese di maggio, quando i be' prati rilucon di fiori, e gli usignuoli per ogni rivaggio manifestan con canti i lor amori, e...
Page 113 - 1 piano; Mensola al monte su pel colle tira, molto pensosa, col suo dardo in mano, e del malfatto, forte ne sospira. Africo...
Page 39 - Or poi che di fuggir se' pur disposta colui che t'ama, secondo ch'i' veggio, sanza a' mie' prieghi far altra risposta, e par che per pregar tu facci peggio, i...