La divina commedia, Volume 3Presso Tommaso Masi e Comp., 1817 |
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allude altra amore Angeli anime Apostoli Aragona ARGOMENTO assai avea Beatrice buon Cacciaguida canto carità Carlo Martello celesti cerchio ch'a ch'è ch'io ciascun cielo cielo della luna colla colui Comentatori cominciò convien corpo creature Cristo Daniello Dante dice dimandar disio diverse divina dolce donna empireo essendo esso eterno Ezzelino favella fece Fede Fetonte figliuolo gente Ghibellini giro gloria gloriosa grado grazia Guelfi Inferno intende l'altro l'anima l'aquila Land Landino letizia luce lume luna maggior maraviglia Marte medesima mente mezzo mondo mortali muove natura occhi padre Paradiso parlar parole peccato Perocchè piacere pianeta Piccarda Pietro Platone poco Poeta Poscia pria puote pure Purgatorio quei quinci quivi raggio ragione Rifeo rimira ruota salute santo segno segue sfera sfere celesti specchio spiega Spirito Santo splendore stelle terra tesima Tomo tosto veder vedere veggio Vellutello vidi virtù vista vizj vuol dire
Popular passages
Page 337 - 1 poema sacro, Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m'ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov...
Page 448 - tanto grande e tanto vali che qual vuoi grazia, ea te non ricorre, sua disianza vuoi volar sanz 'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s 'aduna quantunque in creatura è di bontate.
Page 145 - O insensata cura de' mortali,' Quanto son difettivi sillogismi Quei che ti fanno in basso battei l' ali ! Chi dietro a iura, e chi ad aforismi Sen giva, e chi seguendo sacerdozio, E chi regnar per forza o per sofismi, . E chi rubare, e chi civil negozio, Chi, nel diletto della carne involto, S'affaticava, e chi si dava all'ozio; Q iiaml' io, da tutte queste cose sciolto, Con Beatrice m' era suso in cielo Cotanto gloriosamente accolto.
Page 150 - Faceano esser cagion de' pensier santi; Tanto che il venerabile Bernardo • Si scalzò prima, e dietro a tanta pace Corse, e correndo gli parv
Page 411 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo.
Page 184 - Ch'io ho veduto tutto il verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine ali
Page 40 - Sì che, come noi sem di soglia in soglia Per questo regno, a tutto il regno piace, Com' allo re ch
Page 452 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria.
Page 184 - I quali andavano e non sapean dove. .Sì fe'Sabello ed Arrio, e quegli stolti Che furon come spade alle scritture In render torti li diritti volti. Non sien le genti ancor troppo sicure A giudicar, si come quei che stima Le biade in campo pria che sien mature; Ch...
Page 243 - O della propria o dell' altrui vergogna Pur sentirà la tua parola brusca; Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov' è la rogna : Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d