La Divine comédie de Dante, Volume 2

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M. Lévy frères, 1865 - 1427 pages
 

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Page 38 - punte mortali, io mi rendei Piangendo a quei, che volentier perdona. Orribil furon li peccati miei : Ma la Bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò, che si rivolve a lei. Se '1 Pastor di Cosenza, eh' alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia,
Page 300 - al pescator le vele? Ed egli a lui : Tu prima m'inviasti Verso Parnaso a ber nelle sue grotte, E prima appresso Dio m'alluminasti. Facesti, come quei, che va di notte, Che porta il lume dietro, e se non giova Ma dopo so fa le persone dotte, Quando dicesti : Secol si
Page 318 - Sol veli. Perch' io a lui : Se ti riduci a mente, Qual fosti meco, e quale io teco fui ; Ancor fia grave il memorar presente. Di quella vita mi volse costui, Che mi va innanzi, 1* altr' ier, quando tonda Vi si mostrò la suora di colui : E '1 Sol mostrai. Costui per la profonda
Page 380 - parte oliva. Un aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte ; Non di più colpo, che soave vento : Per cui le fronde tremolando pronte Tutte quante piegavano alla parte, I"' la prim' ombra gitta il santo monte ; Non però dal lor' esser dritto sparte Tanto, che gli
Page 274 - Pilato sì crudele, Che ciò noi sazia, ma senza decreto, Porta nel tempio le cupide vele. O Signor mio, quando sarò io lieto, A veder la vendetta, che nascosa Fa dolce 1' ira tua nel tuo segreto? Ciò eh' i' dicea di quell' unica Sposa Dello Spirito Santo, e che ti fece Verso me volger per alcuna chiosa;
Page 94 - Jacomo e Federigo hanno i reami : Del retaggio miglior nessun possiede. Rade volte risurge per li rami L' umana probitate : e questo vuole Quei, che la da, perché da lui si chiami. Anco al Nasuto vanno mie parole, Non men, eh' ali' altro Pier, che con lui canta Onde Puglia e Provenza già si duole.
Page 430 - Indi mi tolse, e bagnato m' offerse Dentro alla danza delle quattro belle, E ciascuna col braccio mi coperse. Noi sem qui Ninfe, e nel Ciel semo stelle : Pria che Beatrice discendesse al Mondo, Fummo ordinate a lei per sue ancelle. Menrenti agli occhi suoi : ma nel giocondo Lume, eh
Page 218 - disvia, In voi è la cagione, in voi si cheggia : Ed io te ne sarò or vera spia. Esce di mano a lui, che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla, Che piangendo, e ridendo pargoleggia, L' anima semplicetta, che sa nulla,
Page 184 - lo Ciel ten vai, Per carità ne consola, e ne ditta, Onde vieni, e chi se' : che tu ne fai Tanto maravigliar della tua grazia, Quanto vuoi cosa, che non fu più mai. Ed io : Per mezza Toscana si spazia Un fiumicel, che nasce in Falterona, E cento miglia di corso noi sazia
Page 58 - 1 Maestro, che 1' andare allenti ? Che ti fa ciò, che quivi si pispiglia ? Vien dietro a me, e lascia dir le genti : Sta come torre ferma, che non crolla Giammai la cima per soffiar de' venti : Che sempre 1

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