Il Morgante maggiore, Volume 1

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F. Le Monnier, 1855
 

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Page 1 - Verbo lui : Questo era nel principio, al parer mio ; E nulla si può far sanza costui...
Page 17 - Ma da portar la lancia e l'armadura : E puossi meritar con essa, come Con questa cappa ; e leggi la scrittura : Questo gigante al ciel drizzò le some Per tua virtù ; va in pace a tua ventura Chi tu ti sia, ch'io non ricerco il nome ; Ma dirò sempre, s'io son domandato, di' un angiol qui da Dio fussi mandato.
Page 14 - I monaci, veggendo l'acqua fresca, si rallegrorno, ma più de' cinghiali (ch'ogni animai si rallegra dell'esca), e posono a dormire i brevi'ali. Ognun s'affanna, e non par che gl'incresca, acciò che questa carne non s'insali, e che poi secca sapessi di vieto; e le digiune si restorno addrieto.
Page 6 - Nè creder, sol vivessin di locuste : Piovea dal ciel la manna, questo è certo ; Ma qui convien che spesso assaggi e guste Sassi, che piovon di sopra quel monte, Che gettano Alabastro e Passamonte. 26 E '1 terzo, ch' è Morgante, assai più fiero, Isveglie e pini, e...
Page 48 - Rinaldo facea vista non udire e non gustar quel che diceva quello: non si voleva al pagano scoprire per nessun modo, e fa del buffoncello. Ecco di molta broda comparire in un paiuol, come si fa al porcello, ed ossa, dove i cani impazzerebbono, e in Giusaffà non si ritroverrebbono.
Page 5 - I monachetti non potieno uscire del monistero o per legne o per acque. Orlando picchia e non volieno aprire, fin ch' a l'abate alla fine pur piacque.
Page xi - 1 ciel rapido inchina Verso occidente, e che '1 dì nostro vola A gente che di là forse l'aspetta...
Page 50 - Rinaldo non potè più comportare, e '1 guanto si mettea nella man destra, tal che gli fece smaltir la minestra: 51 che gli appiccò in sul capo una sorba che come e' fussi una noce lo schiaccia: non bisognò che con man vi si forba, e morto nel paiuol quasi lo caccia, tanto che tutta la broda s'intorba. Dodon gridava al marchese: - Su, spaccia, lieva su presto, la zuffa s'appicca! donde Ulivieri abandonò la micca. 52 Allora una brigata di que' cani sùbito addosso corsone a Dodone, e cominciossi...
Page 14 - Dall'una spalla il tinello avea posto, dall'altra i porci, e spacciava il terreno; e torna alla badia, ch'è pur discosto, ch'una gocciola d'acqua non va in seno. Orlando, che '1 vedea tornar sì tosto co' porci morti e con quel vaso pieno, maravigliossi che sia tanto forte; così l'abate; e spalancan le porte. 66. I monaci, veggendo l'acqua fresca, si rallegrorno, ma più de' cinghiali (ch'ogni animai si rallegra dell'esca), e posono a dormire i brevi'ali.
Page 24 - Una spadaccia ancor Morgante truova; cinsela, e poi se n'andava soletto là dove rotta una campana cova, ch'era caduta e stava sotto un tetto, e spiccane un battaglio a tutta pruova, ed a Orlando il mostrava in effetto: — Di questo che di

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