Moralità e poesia del vivente linguaggio della Toscana: ricreazioniLe Monnier, 1873 - 471 pages |
Contents
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Common terms and phrases
allegro allora amore anco andar assai avea babbo Badi basta bella Beppe bimbo bisogna bujo buon campo cara carità Caro Fratello casa cascano Casentino castagne chè colla Colline pisane contadino contento creda cuore Cutigliano dice dire discorso DISSONNARE dolore enno faccia fatica favella figliuoli filo Fiorentino frasi frullana gambe gente giorno GIULIANI gran granturco grida l'acqua l'ho l'ulivo lascia lavoro letto leva lingua Linguaggio lucignolo male mamma manco mangiare mano Maremma meglio mette Mont Montagna pistoiese Montamiata morte Mugello neve notte nulla occhi pane pare parea parola passa penso piangere piante piglia Pistoia pistoiese poco popolo posso poveri pregio presto proprio puol quassù regge Ricreazioni sapere Senese sentire siamo Siena stare terra tira torna Toscana Toscano tribolazione troppo trova ulivi unguanno Valdarno inferiore Valdelsa Valdichiana Valdinievole vanga vede vengono venire Versilia vivo vocaboli voglia voleva Volgo volte Volterrano vuol zolfo
Popular passages
Page 409 - ... dietro; e se una pecora per alcuna cagione al passare d'una strada salta, tutte le altre saltano, eziandio nulla veggendo da saltare. E io ne vidi già molte in un pozzo saltare, per una che dentro vi saltò forse credendo saltare uno muro, non ostante che 1...
Page 409 - Ad una, a due, a tre, e l' altre stanno Timidette atterrando l' occhio e il muso; E ciò che fa la prima, e l' altre fanno, Addossandosi a lei s...
Page 449 - ... una giovane Fiorentina, indispettita con chi avea promesso di sposarla : « Caro mio, bisogna finirla una volta, non posso restare così sospesa come un' anima del Limbo. Se volete sposarmi, bene; se no, ognuno pigli la sua via e amici più di prima. È tanto tempo che vo sospirando! non voglio struggermi di desiderio : o dentro o fuori, spicciatevi, che sarà meglio per tutti e due; non mi tenete più in questa bilancia.
Page 296 - Come ceppo talor, che le medolle Rare e vote abbia, e posto al foco sia, Poi che per gran calor queli' aria molle Resta consunta ch...
Page 296 - Dall'un de' capi, che dall'altro geme, E cigola per vento, che va via; Così di quella scheggia usciva insieme Parole , e sangue ; ond' io lasciai la cima Cadere, e stetti come l'uom, che teme.
Page 234 - Ch' io ho veduto tutto il verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all
Page 358 - Vo' sempre esserti presso, e starti attorno. 4. Sia dolco il temporale, o sia giolato, Pricol non c'ee, ch' i' mi discosti un passo : Al ballo, al campo, in chiesa, e 'n ugni lato Mai non ti sto di lungi un trar di sasso. Come i...
Page ix - ... di sapere. E se i fiori che proporremo fossero mischiati intra molte altre parole, non vi dispiaccia ; che '1 nero è ornamento dell' oro , e per un frutto nobile e dilicato piace talora tutto un orto, e per pochi belli fiori tutto uno giardino. Non gravi a...
Page 404 - Già m'avean trasportato i lenti passi dentro alla selva antica tanto, ch'io non potea rivedere ond'io m'entrassi; ed ecco più andar mi tolse un rio che in vèr sinistra con sue picciole onde piegava l'erba che in sua ripa uscio. Tutte l'acque che son di qua più monde, parieno avere in se mistura alcuna verso di quella che nulla nasconde; 30 sotto l'ombra perpetua, che mai raggiar non lascia sole ivi né luna. Co...
Page 16 - Pasque né Ceppi; non si muta mai morso, è sempre lo stesso boccone, e come amaro! Da ragazza pregavo sempre di trovar marito, e mi pigliavo tanta passione, che mi facevo la croce da me. Ora che son maritata, vien la croce senza cercarla. Povere creature! laggiù in Maremma, nella peggio stagione, vanno a fiaccarsi le ossa, e perché? per un po' di polenda che non basta per levarsi la fame.