SatireG. Masi, 1820 - 284 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
alcuni allor Allude altrui amico anco ANNOTAZIONI ALLA SATIRA appresso Arcadia Arno assai Barbariccia BENEDETTO MENZINI Berni Boccaccio Brozzi buon Canidia canto ch'io che'l chiama Ciel Ciriatto colla Corte Cosimo III costor costui crede culione Curculion Dante Inf detto diavoli dice disprezzo Dolcino donna dotto Dottor Epicuro faccia Fagioli Fescennini Fiorentino Firenze Francesco Redi Frate Frate Alberigo Gargilio Giove Giovenale giuoco gran Horat infame Intende inveisce istesso Juven lasciò letterati LEZIONE D'ALTRO MS lode medesimo mente merto metafora Momo Moniglia morte mostra Muse nobile nome onore Ovid Paolo Falconieri parlar Peretola Pindo Pisa Poesia Poeta Prete Priapo proposito Quadernarj Quaracchi quei quod ragione Redi Rime Rosa Sat s'io Scheggino Sect Signor Sonetto stima studj superbo terzina toga Toscana Toscano uomini vale veder Vedi versi virtù vizj Vocab vuol
Popular passages
Page 52 - Beatus ille, qui procul negotiis, Ut prisca gens mortalium, Paterna rura bobus exercet suis...
Page 81 - ~L. FULMINE TREMENDO MANDÒ IN PEZZI DI FLEGRA LA MONTAGNA, E 'L BARATRO A' GIGANTI APERSE ORRENDO GIOVE, CHE SPUNTA ANCOR CON LE CALCAGNA. DELL'AUREE STELLE i SOLIDI ADAMANTI CHE SON CERCHI A cui 'L CIEL FA DI [LAVAGNA.
Page 59 - , anime chiare, se vedeste passar quella carrozza, ove in trionfo asinitade appare; ove siede colui, che ha corna e cozza ', e la moglie bagascia, e infame il figlio, e coscienza scellerata e sozza; voi gridereste irati, e in sopracciglio 8 : " Dunque più d'un buffone il Cicognino 8 del pisano Ateneo manda al Consiglio?
Page 30 - Solca creder lo mondo in suo periclo che la bella Ciprigna il folle amore raggiasse, volta nel terzo epiciclo...
Page 186 - Cotiche noie in barbaresca foggia , Che dicon , come il suo altri vi lassa. Vi lascia il suo , e in quella vostra loggia Forse di quel frumento ancor si vaglia , Di cui gli antichi vi largir le moggia . Deh rendete a costui almen la paglia , Sicchè del non istar cosi negletto, L...
Page 28 - Quando ci scorse Cerbero il gran vermo% Le bocche aperse e mostrocci le sanne : Non avea membro che tenesse fermo. E 'l duca mio distese le sue spanne, Prese la terra, e con piene le pugna La gittò dentro alle bramose canne. Qual è quel cane ch...
Page 175 - Ipocriti, mi è piaciuto riportare su tai motivo un Son. di Luca Tcieiui. Vive un' abominevole canaglia Degnìssima dì frusta e di maniglia , Che se l' iniquo Fariseo somiglia , Lo vedremo al levar della tovaglia. Ha in mano un coroncion con la medaglia , Ed in pubblico vien con basse ciglia ; Ma quando va in segreto , e' gozzoviglia, E Cristo apprezza quanto un fil di paglia.
Page 196 - Di voi pastor s' accorse il Vangelista, Quando colei, che siede sovra l' acque, Puttaneggiar co' regi, a lui fu vista : Quella, che con le sette teste nacque, E dalle diece corna ebbe argomento, Fin che virtute al suo marito piacque. Fatto v
Page 136 - La quale venuta, tutta in ordine si rimetteva; e dopo tutto questo, le dita colla lingua bagnatesi, a guisa che fa la gatta, or qua, or là si lisciava, or questo capello, or quello nel suo luogo tornando...
Page 240 - D'intorno hai cento furbi e farinelli,' Che a un girar d'occhio ti squadernan tutto Dalla pianta del pie fino a' capelli. To' su, che questo è il primo tuo costrutto ! * (Dalla Satira XI.) La guardia delle viti.