Cantando con colui dal maschio naso, Lo giovinetto che retro a lui siede, Bene andava il valor di vaso in vaso; Che non si puote dir dell' altre rede. lacomo, e Federigo hanno i reami: Del retaggio miglior nessun possiede. Rade volte risurge per li rami L'umana probità: e questo vuole 114 117 120 Quei che la dà, perchè da lui si chiami. 123 Anco al Nasuto vanno mie parole Non men che all'altro Pier, che con lui canta, Quel che più basso tra costor s'atterra, 135 148. Bar. Degli altri erede. 149. Nid. Ros. Giacopo. Bar. Jacopo e Federico. 120. Ros. possede. - 122. Nid. probitade. 124. Cr. van le mie. 127. Ald. Cr. miglior. 129. Ros. Nid. 132. Cr. Costanza. Bar. Constanza. 131, Pog, Giacer là solo. minore. — 154. Ros. in su. — 135. Nid. Bar. Per cui ed Ales CANTO VIII. Era già l'ora che volge il disio Che paia il giorno pianger che si more; L'udire e ammirare una dell' alme Surta, che l'ascoltar chiedea con mano. Ella giunse, e levò ambo le palme, Le uscì di bocca, e con sì dolci note, Che fece me a me uscir di mente. E l'altre poi dolcemente e devote Seguitar lei per tutto l'inno intero Avendo gli occhi alle superne rote. 15 18 Aguzza qui, Lettor, ben gli occhi al vero; 21 Tacito poscia riguardare in sue, Quasi aspettando, pallido e umile; E vidi uscir dell' alto, e scender giue Due Angeli con duo spade affocate Tronche e private delle punte sue. Verdi come fogliette pur mo nate, Erano in veste, che da verdi penne Percosse traean dietro e ventilate. L'un poco sovra noi a star si venne, E l'altro scese nella opposta sponda, Si che la gente in mezzo si contenne. Disse Sordello, a guardia della valle, - 24 27 50 33 56 59 16. Ald. lieta - 24. Caet. Bar. 29. Bar. ve 14. Bar. Le uscio Ald. Bar. di bocca con sì. mente. Ros. Nid. divote. Pog. dolcemente devote. pavido. 25. Bar. dall'alto. Ros. Pog. del Cielo. sti. Vat. Caet. Cr. in vista.". 30. Le più fra le edd. traền. 32. Ros. Nid. Ald. in l'opposita. Bar. sopra. 31. 59. Cr. venta. Ond' io che non sapeva per qual calle, 942 E Sordello anche: Ora avvalliamo omai Tra le grandi ombre, e parleremo ad esse; Grazioso fia lor vedervi assai. +45 Solo tre passi credo ch'io scendesse, E fui di sotto, e vidi un che mirava Pur me, come conoscer mi volesse. 48 Tempo era già che l'aer s'annerava, Ma non sì che tra gli occhi suoi e i miei -51 Non dichiarasse ciò che pria serrava. Ver me si fece, e io ver lui mi fei: Giudice Nin gentil, quanto mi piacque, Poi dimandò: Quant'è, che tu venisti Venni stamane, e sono in prima vita, Sordello, ed egli indietro si raccolse, 45. Ros. Allor Sordello: ora avvalliamo ormai. avvalliamo. - 45. Ald. Vat. vederti. 46. Nid. Soli. tald. Ch'io fui tra loro e vidi. 49. Ros. Bar. aere. tald. Quand' io ti vidi. 57. Caet. per si lontane. Bar. Ros, e l'altro ad un si volse. Bar. anche: Poi volto a me: Per quel singular grado Che sedea li, gridando: Su, Currado, Che tu dei a colui che si nasconde 66 Lo suo primo perchè, che non gli è guado, Quando sarai di là dalle larghe onde, 69 Di' a Giovanna mia, che per me chiami 72 75 Quanto in femmina fuoco d' amor dura, Se l'occhio, o il tatto spesso nol raccende. 78 Gli occhi miei ghiotti andavan pure al cielo, Si come ruota più presso allo stelo. 87 E il duca mio: Figliuol, che lassù guarde? E io a lui: A quelle tre facelle, Di che il polo di qua tutto quanto arde. 90 65. Ros. Corrado. 78. Ros. Ald. non l'accende. che 'l Milanese. Antald. che 'l Melanese. ratamente. 86. Caet. Pog. Colà, dove. 84. Ros. Cr. smisu 90. Ros. Di quel polo. |