21° Deh se tanto lavoro in bene assommi, E'l santo Sene: Acciocchè tu assommi omo INF. Ma sol d'incenso lagrime e d'amomo; 24" E qual è quei che cade, e non sa como, O d'altra oppilazion che lega l'uomo, PUR. Chi nel viso degli uomini legge Omo, 23 Chi crederebbe che l'odor d'un pomo E quel d'un'acqua, non sapendo como? on PUR. Dentro raccolto immagina Sion Sì, ch'ambodue hann'un solo orizzon, ona IVF. Chè la divina giustizia gli sprona 3° Quinci non passa mai anima buona; 5 Ben puoi saper omai che'l suo dir suona. Prese costui della bella persona Amor, ch'a null'amato amar perdona, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. 6 Dello demonio Cerbero che introna Noi passavam su per l'ombre che adona Sopra lor vanità che par persona. 8" Conforta e ciba di speranza buona, Così sen va, e quivi m'abbandona Chè l sì e 'l no nel capo mi tenzona. 21° Ch'uscivan patteggiati di Caprona, Io m'accostai con tutta la persona Dalla sembianza lor, ch'era non buona. 31 Montereggion di torri si corona; Torreggiavan di mezza la persona Giove dal cielo ancora, quando tuona. 33° Del bel paese là dove il si suona; Muovansi la Capraia e la Gorgona, Si ch'egli annieghi in te ogni persona. PUR L'anima mia, che, con la sua persona 2 Amor che nella mente mi ragiona, Che la dolcezza ancor dentro mi suona. 3. Dell'onor di Cicilia e d'Aragona, Poscia ch'io ebbi rotta la persona Piangendo a Quei che volentier perdona. 11° Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona Nostra virtù, che di leggier s'adona, Ma libera da lui, che si la sprona. 14 Un fiumicel, che nasce in Falterona, Di sovr'esso rech'io questa persona: 17 Non è felicità, non è la buona L'amor, ch'ad esso troppo s'abbandona, Ma come tripartito si ragiona, 18 Che ristar non potem; però perdona, Io fui Abate in San Zeno a Verona, Di cui dolente ancor Melan ragiona. 20 Secondo l'affezion ch'a dir ci sprona, Però al ben che 'l dì ci si ragiona; Non alzava la voce altra persona. 22 Più strinse alcun di non vista persona: Ma dimmi; e come amico mi perdona E come amico omai meco ragiona: 24° Dimmi s'io veggio da notar persona La mia sorella, che tra bella e buona, Nell'alto Olimpo già di sua corona. 101 32 Cotanto è giusto, quanto a lei consuona; Ma essa, radiando, lui cagiona. 23° Formata in cerchio a guisa di corona, Qualunque melodia più dolce suona Parrebbe nube che squarciata tuona, 29" Quando ambeduo li figli di Latona, Fanno dell'orizzonte insieme zona, 31° E vidi lei, che si facea corona, Da quella region, che più su tuona, onca INF. Perch'io traeva la parola tronca, 107 9° In questo fondo della trista conca 95 41 80 Che sol per pena ha la speranza cionca? 20° Che ne'monti di Luni, dove ronca Ebbe tra bianchi marmi la spelonca E'l mar non gli era la veduta tronca. onchi 86 95 14 47 INF. Che tante voci uscisser tra que bronchi 26 110 INF. Ch'i'potessi in cent'anni andare un'oncia, 83 17 E stanco chi 'l pesasse ad oncia ad oncia, onda Tremaci quando alcuna anima monda 89 23 Che mi va innanzi,l'altr'ier, quando tonda 119 Vedi la compagnia che la circonda; Con più dolce canzone e più profonda. 33° Ordite a questa Cantica seconda, Io ritornai dalla santissim'onda PAR. Delfica Deità dovria la fronda Si pregherà perchè Cirra risponda. 4° 86 140 32 4 ondo Tanto, che per ficcar lo viso al fonda, Or discendiam quaggià nel cieco mondo, Io saro primo, e tu sarai secondo. Diversa colpa giù gli aggrava al fondo, Ma quando tu sarai nel dolce mortg Più non ti dico, e più non ti risponda. 86, 11 E ne'suoi beni: e pero nel secoaio Diss'io appresso, il cui parlar m'innonda 119 INF. Non è l'affezion mia tanto profonda, Ma Quei, che vede e puote, a ciò risponda. 20 Di vero amor, ch'alla morte seconda L'altra, per grazia che da sì profonda Non pinse l'occhio insino alla prim`onda, 24° Ed io: Sì, l'ho sì lucida e sì tonda, Appresso uscì della luce profonda, Sovra la quale ogni virtù si fonda, 23° Nè di iattanza: ed egli a ciò risponda, Come discente, ch'a dottor seconda Perchè la sua bontà si disasconda: 26° Chè l'uso de'mortali è come fronda Nel monte che si leva più dall'onda. Dalla prim'ora a quella ch'è seconda, 28 Quanto la sua veduta sì profonda Quinci si può veder, come si fonda Non in quel ch'ama, che poscia seconda; 30 Ancor degli occhi, chinandomi all'onda E si come di lei bevve la gronda Di sua lunghezza divenuta tonda. onde INF. Dissi: Questo che dice? e che rispondo 8 Ed egli a me: Su per le sucide onde Se'l fummo del pantan nol ti nascondo. 9° Mirate la dottrina, che s'asconde E già venía su per le torbid'onde Per cui tremavano ambedue le sponde; fun. Mal popol tuo sollecito risponde 6" Or ti fa lieta, chè tu hai ben onde: S'io dico ver, l'effetto nol nasconde. 8° Che tu dèi a Colni, che si nasconde Quando sarai di là dalle larghe onde, Là, dove agl'innocenti si risponde. 22 Ed una voce per entro le fronde 116 6 71 Qualunque priva se del vostro mendo, E piango là dov'esser dee giocondo. 62 12° È Azzolino; e quell'altro, ch'è ticndo, I'v Fu spento dal figliastro su nel monda, Questi ti sia or primo, ed io secondo. 137 14° Si deriva cosi dal nostro mondo, 107 8 62 134 Ed egli a me: Tu sai che 'l luogo è tɔn? Pare a sinistra giù calando al ford, 18 Vaneggia un pozzo assai largo e Quel cinghio che rimane alunque e kan Ed ha distinto in dieci valli il fonds. 86 19 Che mostri in cielo,in terra e nel mal mes.. Io vidi per le coste e per lo fondo D'un largo tutti; e ciascuno era tendo. 20 A risguardar nello scoverto fonda, E vidi gente per lo valion tond> Che fanno le letane in questo menda 27° A persona che mai tornasse al rappio, Ma perciocchè giammai di questo fonde Senza tema d'infamia ti risponds. 34° Entrammo per tornar nel chiaron de Salimmo su, ei primo ed io seconie, Che portal ciel, per un pertugiɔ tezări PUR. Voltommi per le ripe e per lo fon 3° Deh quando tu sarai tornato al made, Seguitò il terzo spirito al serendis Quell'ombre orando, andavan sotto" peri Disparmente angosciate tutte a tondo, Purgando la caligine del mondo. Cagion di meritare in voi, seconda Color che ragionando andaro al fondo, Però moralità lasciaro al monio. 26 Quanto bisogna a noi di questo miniPoi, forse per dar luego altrui soves! Come per l'acqua il pesce andan lo ai 31° Pria che Beatrice discendesse ai n Poi disse: Più pensava Maria, onde Ch'alla sua bocca, ch'or per voi risponde: 24 E gridar non so che verso le fronde, Che pregano, el pregato non risponde, 28 Che'nvêr sinistra con sue piccole ondo Lo qual diretro a se piombo nasconde. Non molto lungi al percuoter dell'onde, Lo Sol tal volta ad ogni nom si nasconde, 23 Come l'augello, intra l'amate fronde, C 14° Lumi biancheggia tra i poli del mondo 98 8° Sette volte nel letto, che 'l Montone Si costellati facean nel profondo Che, benchè dalla proda veggia il fondo, Ora conosce assai di quel che 'l mondo 59 Che cotesta cortese opinione 134 107 Con maggior chiovi, che d'altrui sermone, 128 16 Si che'l tuo cuor, quantunque può, giocondo E tu, figliuol, che per lo mortal pondo 17° Dolce mio Padre, di', quale offensione 62 21° Ordine senta la religione 2 110 Quando'l mezzo del cielo, a noi profondo one Isr. Sì ch'a bene sperar m'era cagione 1° L'ora del tempo, e la dolce stagione: Andovvi poi lo Vas d'elezione, Democrito, che il mondo a caso pone, 6° S'alcun v'è giusto: e dimmi la cagione, 11° Ma perchè si fa forza a tre persone, 13 Sappi che se' del secondo girone, Che tu verrai nell'orribil sabbione. Libero è qui da ogni alterazione: 83 59 80 41 5 122 4° Fin che l'ha vinto 'l ver con più persone. 20 41 Secondo la sentenza di Platone. 13° Di tutta l'animal perfezione; 83 65 47 17 50 149 15 Fu trasmutato d'Arno in Bacchiglione, 113] 17° Per cento ruote, e da lungi si pone E, discarcate le nostre persone, 21° Diceva l'un coll'altro in sul groppone? 101) 28° Achitofel non fe più d'Absalone Perch'io partii così giunte persone, Ma tu chi se', che nostre condizioni Si come io credo, e spirando ragioni? 22 Diretro; ed ascoltava i lor sermoni Ma tosto ruppe le dolci ragioni Con pomi ad odorar soavi e buoni. PAR. M'era in disio d'udir lor condizioni, 5o O bene nato, a cui veder li troni Prima che la milizia s'abbandoni; 9° Per mostrarsi di parte. E cotai doni Su sono specchi, voi dicete troni, Si che questi parlar no paion buoni. 19° Dell'Indo; e quivi non è chi ragioni E tutti suoi voleri ed atti buoni Senza peccato in vita od in sermoni: 32° A mezzo'l tratto le duo discrezioni, Ma per l'altrui, con certe condizioni: Prima ch'avesser vere elezioni. onio INF. E se di ciò vuoi fede, o testimonio, 18° Così parlando il percosse un demonio Ruffian, qui non son femmine da conio. 30° Ma tu non fosti si ver testimonio, 113 59 9° 13° Chè 'l tempo saria corto a tanto suono. PUR. O sante Muse, poi che vostro sono, 128 1° Seguitando il mio canto con quel suono, Lo colpo tal, che disperar perdone. Tarpeia, come tolto le fu'l buono Io mi rivolsi attento al primo tuono, Udire in voce mista al dolce suono. La colpa della invidia, e però sono Lo fren vuol esser del contrario stone; Prima che giunghi al passo del perdons. 19° Rispose; non errar, conservo sono Se mai quel santo evangelico suone, Ben puoi veder perch'io così ragione. 28° Si appressando sè, che 'l dolce suono Tosto che fu là dove l'erbe sono Di levar gli occhi suoi mi fece dono. 33° Dinanzi a suoi maggior parlando sono, Avvenne a me, che senz'intero suono Voi conoscete, e ciò ch'ad essa è buono. 62 PAR. Disse: Muta pensier, pensa ch'io sono 18" Io mi rivolsi all'amoroso suono 71 41 113 116 S'io dissi falso, e tu falsasti 'l conio, E tu per più che alcun altro dimonio. PUR.E mal fa Castrocaro, e peggio Conio, 14 Ben faranno i Pagan, da che'l Demonio Giammai rimanga d'essi testimonio. PAR Che, sanza prova d'alcun testimonio, 29° Di questo ingrassa il porco santo Antonio, Pagando di moneta sanza conio. onna PAR. Fra me, dille, diceva, alla mia Donna 7° Ma quella reverenza, che s'indonna Mi richinava come l'uom ch'assonna. 26° Risonò per lo cielo; e la mia Donna E come al lume acuto si dissonna Allo splendor, che va di gonna in gonna, 32° Siede Lucia, che mosse la tua Donna, Ma perchè l tempo fugge che t'assonna, onne PUR. Volseci in su colui che si parlonne, 19° Mosse le penne poi e ventilonne, Ch'avran di consolar l'anime donne. 25° Corse Diana, ed Elice caccionne, Indi al cantar tornavano; indi donne Come virtute e matrimonio imponne. 32° Che precedeva, tutta trapassonne Indi alle ruote si tornår le donne, Si che però nulla penna crollonne. onno 122 11 68 137 47 Negli occhi santi amor, qui l'abbandono: 21° E fero un grido di si alto suono, Ne io lo intesi; si mi vinse il tuono. onta 12: 11 5 INF. Chè i Pesci guizzan su per l'orizzonta, 1 11 El balzo via là oltre si dismonta. 14° Fanno Acheronte, Stige e Flegetonta; 130 Infin là, dove più non si dismonta: Tul vederai: però qui non si conta 32° Malvagio traditor, ch'alla tua onta Va'via, rispose, e ciò che tu vuoi, conts; Di quel ch'ebbe or così la lingus pronta. PUR. S'altra cagione in contrario non ponta, 13° Quanto di qua per un miglia`si conta, Con poco tempo, per la voglia pronta. 17° Quand'una voce disse: Qui si monta: E fece la mia voglia tanto pronta Che mai non posa, se non si raffronta 20° Con la qual giostrò Giuda; e quella pontato Quindi non terra, ma peccato ed onts Quanto più lieve simil danno conta. onte INF. Perchè non sali il dilettoso monte, INF. Più lune già; quand'io feci 'l mal sonno, 26 33° Questi pareva a me maestro e donno, Per che i Pisan veder Lucca non ponno. PAR. Per simigliarsi al punto, quanto ponno, 101 28° Quegli altri amor, che dintorno gli vonno, Per che'l primo ternaro terminonno. ono 32 25° Chè se quello in serpente, e questa în cale * Che duo nature mai a fronte a frente A cambiar lor materie fosser prot'e 27° Così com'ella sie' tra 'l piano el mate, Ora chi se' ti prego che ne conte: Se 'l nome tuo nel mondo tegna fronte. 332 Cacciando 'l lupo e i lupicini al monte, Con cagne magre, studiose e conte, 101 S'avea messi dinanzi dalla fronte. PUR. Lo Sol ch'avea colle saette conte 2 Quando la nova gente alzò la fronte Mostratene la via di gire al monte. 3. E di molti altri. E qui chinò la fronte. Noi divenimmo intanto appiè del monte: Che indarno vi sarien le gambe pronte. Si compia che ti tragge all'alto monte, Io fui di Montefeltro; io son Buonconte: Per ch'io vo tra costor con bassa fronte. 120 Quivi mi batteo l'ale per la fronte: Come a man destra per salire al monte, La ben guidata sopra Rubaconto, : 5 Perché per noi girato era sì il monte, Quando io sentii a me gravar la fronte E stupor m'eran le cose non conte: 99 Dell'alto di i giron del sacro monte; Seguendo lui, portava la mia fronte Che fa di sè un mezzo arco di ponte: Spesse fiate ragioniam del monte, Euripide v'è nosco, e Antifonte, Greci, che già di lauro ornâr la fronte. 30 Avere in sè, mi feria per la fronte, Per cui le fronde, tremolando pronte, U' la prim'ombra gitta il santo monte; 10 Come degnasti d'accedere al monte? 104 Pur che i Teban di Bacco avesser nopo; 26° Ma forse reverente, agli altri dopo, Nè solo a me la tua risposta è uopo; Che d'acqua fresca Indo o Etiòpo. oppa 89 17 95 INF. Che si frange con quella in cui s'intoppa, 23 38 7° Qui vid'io gente più ch'altrove troppa, Voltando pesi per forza di poppa: 12o E che porti costui in su la groppa, Chiron si volse in sulla destra poppa, E fa' cansar, s'altra schiera v'intoppa. 21° Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Chi ribatte da proda, e chi da poppa; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: 25° Quante bisce egli avea su per la groppa, 20 Sopra le spalle, dietro dalla coppa, 8 74 Gli occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; Poi mi volsi a Beatrice; ed ella pronte L'acqua di fuor del mio interno fonte. 5° Ritornerò poeta, ed in sul fonte Perocchè nella fede, che fa conte Pietro per lei sì mi girò la fronte. 1o La parte oriental dell'orizzonte Cosi, quasi di valle andando a monte, onti F. Infra tre Soli, e che l'altra sormonti Alto terrà lungo tempo le fronti, Come che di ciò pianga, e che n'adonti. R. Teme di perder perch'altri su monti, 17 Ed è chi per ingiuria par ch'adonti 14 E quello affuoca qualunque s'intoppa. 9 Più cara è l'ana; ma l'altra vuol troppa PUR. Che non si volga dritta per la toppa, Perch'ell'è quella che 'l nodo disgroppa. oppia 11 122 53 INF. E l'altro, a cui pareva tardar troppo, 119 E tal convien, che 'l male altrui impronti. PAR. Che si sarebbe volto a Simifonti, 16' Sariesi Montemurlo ancor de' Conti; E forse in Valdigrieve i Buondelmonti. ontra INF. Uno aspettar così, com'egli incontra 229 E Graffiacan, che gli era più di contra, E trassel su, che mi parve una lontra. ope opra INF. 16 32 Presso a color, che non veggon pur l'opra, 119 Ei disse a me: Tosto verrà di sopra Tosto convien ch'al tuo viso si scuopra. 190 E ch'io son stato così sottosopra, Chè dopo lui verra, di più laid'opra, Tal che convien che lui e me ricopra. 33° Trovai un tal di voi, che per sua opra Ed in corpo par vivo ancor di sopra. 80 155 131 PAR. Che saranno in giudicio assai men prope 107 PUR. Eunoè si chiama; e non adopra, 19 E tai Cristian dannerà l'Etiope, |