Opere di Dante Alighieri..: La Divina commedia di Dante Alighieri. Con varie annotozioni [di P. Venturi e G. A. Volpi], e copiosi rami adornata |
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alcuni allora amore anime Annot avanti avea aver Beatrice bella buon Canto capo carro cerchio ch'io chiama Cielo città cofa coftui colla color Conte corpo credo Dante dice dietro diffe dire donna effendo effer effo erano falire fare fece fecondo fegno fenfo fente fenza fette figliuolo figura fiume foffe folo fopra forfe forma forza fotto ftato fteffo furono gente giorno giro gran guarda Guido intendi l'altro l'anima Latina legge luce Luna luogo maggior male mano mare medefimo mente mezzo Mondo monte morte noftro nome nuovo occhi paffo pare parlare parole peccato poco Poeta poffa porta prego propriamente pure purga Purgatorio quafi quefto quei queſto ragione rima Signore Stamp tefta terra trova uomo Vedi Venere Verf vero vidi viene vifta Virgilio virtù viva voce voglia volere volta volte vuol
Popular passages
Page cccxxv - Fuor sei dell' erte vie, fuor sei dell' arte. Vedi là il sol che in fronte ti riluce ; Vedi l' erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sè produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli, Che lagrimando a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, nè mio cenno. Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno; Perch' io te sopra te corono e mitrio.
Page ccvii - Onde, poniam che di necessitate surga ogni amor che dentro a voi s'accende; di ritenerlo è in voi la podestate. La nobile virtù Beatrice intende per lo libero arbitrio, e però guarda che l'abbi a mente, s'a parlar ten prende...
Page cxx - Non è il mondan romore altro ch'un fiato di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, e muta nome perché muta lato. Che voce avrai tu più, se vecchia scindi da te la carne, che se fossi morto anzi che tu lasciassi il 'pappo' e '1 'dindi', pria che passin mill'anni?
Page ccclxxxvi - Le sette ninfe, con que' lumi in mano Che son sicuri d' aquilone e d' austro. Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco senza fine cive Di quella Roma onde Cristo è Romano : Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi , Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto, La mente e gli occhi ov
Page lxi - Atene e Lacedemona, che fenno «L'antiche leggi e furon sì civili, « Fecero al viver bene un picciol cenno, « Verso di te, che fai tanto sottili « Provvedimenti, ch' a mezzo novembre «Non giunge quel che tu d'ottobre fili.
Page lxi - 1 popol tuo l' ha in sommo della bocca. Molti rifiutan lo comune incarco ; Ma '1 popol tuo sollecito risponde Senza chiamare, e grida: Io mi sobbarco. Or ti fa' lieta, che tu hai ben onde, Tu ricca, tu con pace, tu con senno : S' io dico ver, l
Page vi - Carro già era sparito, vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a' suoi capelli simigliante, de' quai cadeva al petto doppia lista.
Page xxix - Ond' io ti prego che, quando tu riedi, Vadi a mia bella figlia, genitrice Dell'onor di Cicilia e d'Aragona, E dichi a lei il ver, s'altro si dice. Poscia ch' io ebbi rotta la persona Di due punte mortali, io mi rendei Piangendo a quei, che volentier perdona. Orribil furon li peccati miei; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò che si rivolve a lei . Se '1 Pastor di Cosenza, ch'alia caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo...
Page cclix - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page cix - Di che l' animo vostro in alto galla, Poi siete quasi entomata in difetto, Sì come verme, in cui formazion falla ? Come, per sostentar solaio o tetto, Per mensola talvolta una figura Si vede giunger le ginocchia al petto, La qual fa del non ver vera rancura Nascere in chi la vede ; così fatti Vid' io color, quando posi ben cura.