Le Ore solitarie [afterw.] Continuazione delle Ore solitarie. Biblioteca di scienze morali, legislative ed economichePasquale Stanislao Mancini 1842 |
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Accademia alcuna altra altre applicazione azioni bello benanche bisogno causa chè ciascuno civile codice codice penale colla coloro comune condizioni conseguenza debba detenuti discorso disfida Dritto penale duello economia encefalico facoltà filadelfiano filosofia fisica fisiologiche fondo forza generale giudizio giureconsulti giurisprudenza giustizia Gondebaldo grado guidrigildo idee Kara-Aly l'uomo lavoro legge leggi positive legislazione libertà longobardi luogo maggior MANCINI medesima mente metodo mezzo Montesquieu morale Napoli natura naturale necessario nuovo oggetti opera osservazioni Panteismo parole PASQUALE LIBERATORE PASQUALE STANISLAO MANCINI pena pena di morte popoli possono potenza potere prigioni principio progresso propria proprietà proprietario pruova pubblico punito pure Purg quistione RAFFAELE TECCI ragione rapporto reato regola riforma sacco di Prato sarebbe scienza sensazioni senso sensorio sentimento servitù siffatta signor sistema sociale società socio sostanza specialmente spirito storia studi tale trova tutt'i umana universale uomini uomo utile vede verità vero virtù zione
Popular passages
Page 272 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 272 - Ecco la fiera con la coda aguzza, che passa i monti, e rompe i muri e l'armi; ecco colei che tutto '1 mondo appuzza!» Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda vicino al fin de
Page 271 - Io aveva una corda intorno cinta , E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta. Poscia che l' ebbi tutta da me sciolta , Sì come 'l Duca m' avea comandato , Porsila a lui aggroppata e ravvolta; Ond...
Page 167 - Ahi, serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero, in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello!
Page 282 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 172 - E TRADIZIONE RETORICA NELLA DANTESCA «EPISTOLA A CANGRANDE» Alle numerose condizioni di privilegio che lettori e critici sono disposti a riconoscere alla dantesca Comedia, o per dirlo con variante autentica, al «poema sacro / al quale ha posto mano e ciclo e terra...
Page 274 - Ch' essi mi fecer della loro schiera , Si ch' io fui sesto tra cotanto senno. 35 Cosî n'andammo infmo alla lumiera, Parlando cose, che il tacere è bello, Si com'era il parlar.
Page 192 - ... comunemente sentito da tutto un'ordine, da tutto un » popolo, da tutta una nazione , da tutto il genere umano...
Page 265 - Come d' arco tricorde tre saette: E come in vetro, in ambra od in cristallo Raggio risplende sì, che dal venire AH' esser tutto non è intervallo; Così 'l triforme effetto dal suo sire Nell' esser suo raggiò insieme tutto Senza distinzion nell
Page 65 - ... lasciato discendenti legittimi, il diritto del figlio naturale è di un terzo della porzione ereditaria ch'egli avrebbe conseguito se fosse stato legittimo...