Le symbolisme dans la Divine comédie de Dante

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Parker & son, 1904 - 136 pages
 

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Popular passages

Page 54 - Io aveva una corda intorno cinta , E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta. Poscia che l' ebbi tutta da me sciolta , Sì come 'l Duca m' avea comandato , Porsila a lui aggroppata e ravvolta; Ond...
Page 2 - Vidi presso di me un veglio solo, Degno di tanta riverenza in vista Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, a' suoi capegli simigliante, 35 De' quai cadeva al petto doppia lista.
Page 14 - De' remi facemmo ale al folle volo, Sempre acquistando del lato mancino. Tutte le stelle già dell'altro polo Vedea la notte, e 'l nostro tanto basso Che non surgeva fuor del marin suolo. Cinque volte racceso e tante casso Lo lume era di sotto dalla luna Poi ch' entrati eravam nell' alto passo, Quando n' apparve una montagna, bruna Per la distanza, e parvemi alta tanto, Quanto veduta non n
Page 40 - Che passa i monti, e rompe mura ed armi; Ecco colei che tutto il mondo appuzza. SI cominciò lo mio Duca a parlarmi; Ed accennolle che venisse a proda, Vicino al fin de
Page 11 - E' par che voi veggiate, se ben odo, Dinanzi quel che il tempo seco adduce, E nel presente tenete altro modo. Noi veggiam, come quei ch' ha mala luce, Le cose, disse, che ne son lontano ; Cotanto ancor ne splende il sommo Duce: Quando s' appressano, o son, tutto è vano Nostro intelletto ; e s' altri nol ci apporta, Nulla sapem di vostro stato umano.
Page 120 - Ciò che non muore, e ciò che può morire, Non è se non splendor di quella idea, Che partorisce, amando, il nostro Sire : Che quella viva luce, che sì mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, né dall' amor che in lor s' intrea, Per sua bontate il suo raggiare aduna, Quasi specchiato, in nove sussistenze, Eternalmente rimanendosi una.
Page 20 - Bolle l' inverno la tenace pece A rimpalmar li legni lor non sani, Chè navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda, e chi da poppa ; Altri fa remi, ed altri volge sarte ; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa : Tal, non per fuoco, ma per divina arte Bollia laggiuso una pegola spessa Che inviscava la ripa da ogni parte. I' vedea lei, ma non vedeva in essa Ma' che le bolle che il bollor levava E gonfiar tutta,...
Page 120 - Ora apri gli occhi a quel ch' io ti rispondo, E vedrai il tuo credere e il mio dire Nel vero farsi come centro in tondo. Ciò che non more, e ciò che può morire, Non è se non splendor di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire ; Chè quella viva luce che sì mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, nè dall...
Page 120 - Come la carne gloriosa e santa Fia rivestita, la nostra persona Più grata fia per esser tutta quanta.
Page 121 - O abbondante grazia , ond' io presunsi Ficcar lo viso per la luce eterna Tanto , che la veduta vi consunsi ' ! Nel suo profondo vidi , che s...

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