Saggio storico sulla rivoluzione di Napolidalla tipografia di Francesco Sonzogno di Gio. Batta. stampatore-librajo, Corsea de' Servi n. 596, 1820 - 280 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
Acton allora antiche avea avean avesse avrebbe avvenimenti bisogno buoni cangiamento capitale Capua Castelforte Championet chè ciascuno colla coloro conoscere convien corte di Napoli costituzione costumi credeva debbono delitto dice diritti distruggere divenuta dovea effetti Eforato egualmente erano Ettore Carafa Europa fedecommessi feudale forza Francesi Francia furono generale giorni giudici giustizia governo guerra idee incominciò infelici Inglesi insorgenti intanto interessi istesso legge legge feudale legislatore libertà Mack maggior male massima ministro Napolitano nazionale nazione Napolitana nemici nome numero nuovo onta opinione ordini parlamenti patria patrioti perduto pericolo persone pochi poco popolo possa potea poter potere esecutivo principj Procida province provincia di Bari provincia di Lecce pubblica ragione regina regno regno di Napoli rende repubblica repubblica Romana repubblicani riforma riunire rivoluzione rivoluzione Francese Robespierre Ruffo saggi sarebbe scellerati Schipani seguire sovranità sperare Speziale tale talora taluno troppo truppe tutt'i uomini uomo verun virtù vizj voleva volontà zione
Popular passages
Page 220 - È impossibile spinger più avanti, di quello che egli lo spinse, l'amore della patria e della virtù. La sua opera de' Pensieri politici è una delle più forti che si possano leggere. Egli ne preparava una seconda edizione, e l'avrebbe resa anche migliore, rendendola più moderata. La sua eloquenza popolare era sublime, straordinaria... Egli tuonava, fulminava: nulla poteva resistere alla forza delle sue parole... Sarebbe stato utile che si fossero raccolte M delle memorie sulla sua condotta nel...
Page 92 - Io forse non faccio che pascermi di dolci illusioni. Ma se mai la repubblica si fosse fondata da noi medesimi; se la costituzione, diretta dalle idee eterne della giustizia, si fosse fondata sui bisogni e sugli usi del popolo; se un'autorità, che il popolo credeva legittima e nazionale, invece di parlargli un astruso linguaggio che esso non intendeva, gli avesse procurato de...
Page 112 - Noi abbiamo perduto ogni idea dell'eloquenza popolare; la nostra non è che l'eloquenza delle scuole; e questa è la ragione per cui più non si veggono tra noi ripetuti quegli effetti che appena crediamo negli antichi. Dopo essersi or da pedanti, or da eruditi, or da filosofi, analizzato il meccanismo del discorso, calcolata la sua forza, fissati i...
Page 97 - La nazione napolitana si potea considerare come divisa in due popoli, diversi per due secoli di tempo e per due gradi di clima. Siccome la parte colta si era formata sopra modelli stranieri, così la sua coltura era diversa da quella di cui abbisognava la nazione intera, e che potea sperarsi solamente dallo sviluppo delle nostre facoltà.
Page 220 - Nell'epoca della Repubblica scrisse il Monitore napolitano, da cui spira il più puro ed il più ardente amor di patria. Questo foglio le costò -la vita, ed essa affrontò la morte con un'indifferenza eguale al suo coraggio.
Page 33 - Quel nobile sentimento di orgoglio, che solo ispira le grandi azioni, facendocene credere capaci; quel sentimento, che solo ispira lo spirito pubblico e l'amor della patria; quel sentimento, che in altri tempi ci fece esser grandi, e che oggi fa grandi tante altre nazioni di Europa, delle quali fummo un tempo e maestri e signori, era interamente estinto presso di noi. Noi diventammo a vicenda or francesi, or tedeschi, ora inglesi : noi non eravamo più nulla.
Page 213 - Speciale interrogò Conforti. Dopo avergli domandato il suo nome e la carica che nella repubblica avea ottenuto, lo fa sedere. Gli fa sperare la clemenza del re ; gli dice che egli non avea altro delitto che la carica, ma che una carica eminente era segno di patriottismo, e perciò delitto in coloro che erano stati senza merito e senza nome elevati per solo favore di fazione rivoluzionaria. Conforti era tale che ogni governo sarebbe stato onorato da lui.
Page 21 - ... medesimi vi sia da lodare, ciò che vi sia da biasimare. La posterità, esente da passioni, non è sempre libera da pregiudizi in favor di colui che rimane ultimo vincitore; e le nostre azioni potrebbero esser calunniate sol perché sono state infelici. Dichiaro che non sono addetto ad alcun partito, a meno che la ragione e l'umanità non ne abbiano uno. Narro le vicende della mia patria; racconto avvenimenti che io stesso ho veduto, e...
Page 80 - II popolo voleva vederlo. Egli non si volle mostrare, ed in sua vece fece uscire il generale Pignatelli ed il conte dell'Acerra. Tra le tante parole che in tale occasione ciascuno può immaginare essersi dette, uno del popolo diss,e: i mali del regno esser nati tutti dagli esteri che erano venuti a far da ministri; prima godersi profonda pace e generale abbondanza; da quindici anni in qua tutto esser cangiato; gli esteri esser tutti traditori: quindi, o per un sentimento di patriottismo, di cui il...
Page 21 - ... nella storia della natura. Per molti secoli le generazioni si succedono tranquillamente come i giorni dell'anno: esse non hanno che i nomi diversi, e chi ne conosce una le conosce tutte. Un avvenimento straordinario sembra dar loro una. nuova vita; nuovi oggetti si presentano ai nostri sguardi; ed in mezzo a quel disordine generale, che sembra voler distruggere una nazione, si scoprono il suo carattere, i suoi costumi e le leggi di quell'ordine, del quale prima si vedevano solamente gli effetti....