Rendiconto delle tornate e dei lavori della Reale Accademia di scienze morali e politiche |
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a. m. con l'intervento Amyclae antecedente Tornata Arabia assoluta avea Bertrando Spaventa Bullettino ch'è Chiesa Ciccone civile Codice Codice penale comune concetto condizioni considerazioni coscienza Cousin dà lettura Dante deliberare il Presidente dice dichiara sciolta l'adunanza diritto Diritto penale dottrina economia elettorale Eschilo essendovi esso fidiaco filosofia formola Garigliano generale giuridico governo Hegel imposta intorno italiana l'autore l'intervento dei Socii lavoro legge legislazione lettura degli Atti libertà libri pervenuti Lomonaco luogo medesimo mente merce MICHELE BALDACCHINI moneta MORALI E POLITICHE Napoli natura nazioni nuovo Paolo Emilio Imbriani pena pena di morte penale pensiero pervenuti in dono Pisanelli Platone popolo Presidente dichiara sciolta Presidenza del signor prezzo principio proprietà pubblica pure quistione ragione razionale reato religiosa rimangono approvati riunita alle ore salario SCIENZE MORALI Segretario sfera sistema sociale SOCIETÀ REALE socii Baldacchini Spinoza spirito storia storico studi teocrazia teorica trova Tulelli umana universale valore verità zione
Popular passages
Page 46 - A vergognar ti vien della tua fama. E se licito m' è, o sommo Giove, Che fosti in terra per noi crucifisso, Son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? O è preparazion, che nell'abisso Del tuo consiglio fai per alcun bene, In tutto dall'accorger nostro scisso?
Page 158 - Esse non debbono portare il nome dell'Autore, e debbono essere distinte con un motto, il quale dovrà essere ripetuto sopra una scheda suggellata che conterrà il nome dell'Autore. 3.* La Memoria premiata sarà pubblicata negli Atti dell'Accademia, e l'Autore avrà diritto a cento copie della medesima.
Page 224 - Memoria o uso all' amoroso canto, Che mi solea quetar tutte mie voglie, Di ciò ti piaccia consolare alquanto L' anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. Amor che nella mente mi ragiona, Cominciò egli allor sì dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona. Lo mio Maestro, ed io, e quella gente Ch' eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente.
Page 229 - Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Page 121 - Fede ed innocenzia son reperte solo ne' parvoletti; poi ciascuna pria fugge che le guance sian coperte. Tale, balbuziendo ancor, digiuna, che poi divora, con la lingua sciolta, qualunque cibo per qualunque luna. E tal, balbuziendo, ama e ascolta la madre sua, che, con loquela intera, disia poi di vederla sepolta.
Page 114 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 65 - La cattura e la preda di navi mercantili di nazione nemica per parte delle navi da guerra dello Stato saranno abolite in via di reciprocità verso quelle Potenze , che adotteranno eguale trattamento a favore della marina mercantile nazionale. Il trattamento di reciprocità dovrà risultare da leggi locali , da convenzioni diplomatiche , o da dichiarazioni fatte dal nemico prima del cominciamento delle ostilità. »•*. Sono escluse dal disposto dell...
Page 119 - Prima ch' io fuor di puerizia fosse, Volsimi alla sinistra col rispitto Col quale il fantolin corre alla mamma. Quando ha paura o quando egli è afflitto, Per dicere a Virgilio: Men che dramma Di sangue m' è rimasa che non tremi ; Conosco i segni dell
Page 121 - Ornai sarà più corta mia favella, pur a quel ch'io ricordo, che d'un fante che bagni ancor la lingua a la mammella.
Page 120 - Che non è impresa da pigliare a gabbo, Descriver fondo a tutto 1' universo, Né da lingua che chiami mamma e babbo. Ma quelle Donne aiutino il mio verso, Ch' aiutare Anfione a chiuder Tebe, Sì che dal fatto il dir non sia diverso. Oh sovra tutte mal creata plebe, Che stai nel loco, onde parlare è duro ! Me' foste state qui pecore o zebe.