Dante: in cui nome è un poema, il cui poema è la sintei di una civiltà

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Tip. dell' "Unione arti grafiche", 1921 - 150 pages
 

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Page 124 - Vago già di cercar dentro e dintorno • La divina foresta spessa e viva, Ch'agli occhi temperava il nuovo giorno. Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suol che d
Page 139 - Di sua mortalità co' prieghi tuoi, Sì che '1 sommo piacer gli si dispieghi. Ancor ti prego, Regina che puoi Ciò che tu vuoli, che conservi sani, •* Dopo tanto veder, gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani ; Vedi Beatrice con quanti beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani.
Page 6 - Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Page 97 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Page 97 - Però non lagrimal : ne rispos' io Tutto quel giorno, ne la notte appresso, Infin che l' altro Sol nel mondo uscio. Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei, pensando eh...
Page 125 - U'ia prim' ombra gitta il santo monte; Non però dal lor esser dritto sparte Tanto che gli augelletti per le cime Lasciasser d'operare ogni lor arte: Ma con piena letizia l'ore prime, Cantando, ricevièno intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime...
Page 138 - Vergine madre , figlia del tuo figlio , Umile ed alta più che creatura , Termine fisso d'eterno consiglio , Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì , che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Page 138 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 103 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno / Timidette atterrando l'occhio e...
Page 107 - Ahi, serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero, in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello!

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