Annali delle scienze religiose, Volume 11

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Tipografia del Collegio Urbano, 1840
 

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Page 61 - Ecclesiam; in quanto dice contro a quello che la Chiesa di Dio ha diliberato, cioè questo frate Piero essere santo, ed egli mostrando di non crederlo il mette tra' dannati. Alla quale obiezione è così da rispondere, che quando l'autore entrò in questo cammino, il quale egli descrive, e nel qual dice aver veduta e conosciuta l'ombra di colui che fece per viltà il gran rifiuto, questo san Piero non era ancora canonizzato; perciocchè, siccome apparirà nel...
Page 259 - Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde 'l perverso Che cadde di quassù laggiù si placa'. Di quel color che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid...
Page 63 - Maladetta sie tu, antica Lupa, Che più che tutte l'altre bestie hai preda. Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda? Noi andavam co' passi lenti e scarsi, Ed io attento all' ombre ch' i' sentia Pietosamente piangere e lagnarsi.
Page 479 - XI. anno 1840 che ha per titolo i romani Pontefici furono i primi a concepire ed eseguire il ben inteso miglioramento delle prigioni, e questo ha per principalissimo elemento la religione cattolica. 3 Piazza pag. 309, e «egg. istituzione di papa Eugenio dura tuttora fra noi, e si fa con molta solennità a vantaggio de' prigionieri tre volte l'anno.
Page 214 - Guardati, te lo ripeto, per mio consiglio, per mia „ preghiera dal farlo. Abbandona le mie Novelle ,, ai petulanti seguaci delle passioni, che son bra„ mosi d'esser creduti generalmente contaminatori „ frequenti della matronal pudicizia.
Page 78 - Si dovrebbero far loro spesse esortazioni e il superiore o qualch'altro da sua parte dovrebbero di tempo in tempo visitarli in particolare, consolarli e confortarli. Stabilito una volta questo ordinamento lungi dal parer la solitudine orrida ed insopportabile, io son certo che la più parte non avrebbe pena di vedervisi racchiusa, quando ciò ancor fosse per tutta la vita. Io non dubito che tutto questo non sarà preso per...
Page 211 - Dio tornato, e le sue buone opere essere accettevoli e piacevoli nel cospetto suo, e valevoli alla sua salute. Ma infino a tanto che in questa grazia non è il peccatore ritornato, non può andare per la via della luce, ma va per le tenebre notturne. E perciò per dovere tosto a quella grazia pervenire, dee il peccatore ingegnarsi di fare ogni atto meritorio: far limosino, l'opere della misericordia, usare alla chiesa, digiunare, orare, e simili cose adoperare: perciocchè quantunque senza lo...
Page 53 - F espressione di questa vita fu la produzione dal nulla di tutte le cose. Ecco il tipo cui deve accostarsi la produzione poetica. Nel sommo artefice sono da considerare fine ed effetto. Fine . la manifestazione della sua gloria , che coincide coll...
Page 26 - Ne mirare Magum fatui quod inertia vulgi / Me (veri minime gnara) fuisse putat, / Archimedis studium quod eram sophiaeque secutus / Tum cum magna fuit gloria scire nihil. / Credebat magicum esse rudes sed busta loquuntu / Quam pius integer et religiosus eram».
Page 213 - Tu sai quante cose vi siano meno che decenti ali' onestà. Quanti pungoli sfortunatamente alle veneree concupiscenze , quante cose atte a sospingervi un petto anche di bronzo, le quali sebbene siano incapaci di trascinare ali...

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