Della letteratura italiana nella seconda metà del secola XVIII.: G. Torelli. C. Gozzi. F. Milizia. M. Cesarotti. C. Giovanni Maria Denina. G. Pompei. G. Tiraboschi. L. Lanzi

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per Nicolò Bettoni, 1822
 

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Popular passages

Page 342 - ... pour le barreau et pour le sermon, où nous avons loisir de sommeiller, et sommes encores, un quart d'heure aprez, assez .à temps pour en retrouver le fil.
Page 242 - Io non condanno adunque la censura degli autori grandi purché sia proporzionata al difetto e lontana da qualunque sospetto di prevenzione. Il gusto esclusivo, la scuola, l'autorità, la passione ci seducono talora malgrado nostro. Non sa piacermi il metodo di condurre i lettori nel sentier di mezzo col trarli da un estremo all'altro. All'incontro, le opinioni estreme sembrano autorizzar le contrarie, e l'eccesso o la parzialità scemano fede alla critica meglio fondata. Confesso che trovai strano...
Page 105 - Tartaglia bacerà il libro, se lo porrà sul petto, e sulla fronte, e lo riconsegnerà a Pantalone il quale, ricevutolo colla fronte per terra, si rizzerà e lo presenterà ad Altoum, il quale, levata una mano, gliela porrà sopra). ALT. (con sospiro) O legge! O mio tormento! D'eseguirti al tremendo Confuzio affermo e giuro. (Pantalone si porrà di nuovo il libro in seno. Il Divano* sarà in un gran silenzio. Turandotte si leverà in piedi).
Page 180 - ... pensieri, e andava per città o per campagna , deviando a passo lentissimo ea capo chino, quasi a busca di non so che. Quando si ritirava nel suo gabinetto , presa in mano la penna , scriveva franco e disteso , come se altri gli venisse dettando, e pochissimi erano i pentimenti. Soleva poi nell'imprendere di qualunque lavoro mostrarsi sulle prime inquietissimo della riuscita , esagerarne per ogni verso le difficoltà, e, quasi dissi, limosinar dagli amici coraggio e soccorso...
Page 58 - Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù che da lei mosse, D' antico amor sentì la gran potenza.
Page 264 - ... maggiore che mi fu possibile; la conformità delle osservazioni da me fatte nel progresso di questo lavoro con ciò che trovo osservato da tanti scrittori di pubblica economia che da pochi lustri in qua si sono veduti e...
Page 342 - ... venu aux arguments qui servent à son propos , et aux raisons qui touchent proprement le nœud que ie cherche. Pour moy, qui ne demande qu'à devenir plus sage , non plus sçavant ou éloquent , ces ordonnances...
Page 92 - Sigg. Chiari e Goldoni. CELIO (uscendo impetuoso, a Morgana) Scelleratissima maga, ho già saputo ogni tuo inganno; ma Plutone m'assisterà. Strega infame, strega maledetta. MORGANA. Che parlare è il tuo, mago ciarlatano? Non mi pungere; perch'io ti darò una rabbuffata in versi martelliani, che ti farò morire sbavigliando. CELIO. A me, strega temeraria? Ti renderò pane per focaccia. Ti sfido in versi martelliani. A te...
Page 198 - Intermezzo del nostro poeta. Novantanove volte su cento il carattere di un' opera poetica sta nel metro; e già il Cesarotti scrisse: « I traduttori, volendo mettere in vista la difficoltà delle traduzioni, calcano unicamente sopra la diversità del linguaggio, ma non mostrano di sentire un'altra difficoltà, con cui è lor necessario di lottare, e che, per mio credere, è ancora più grande: voglio dire quella che nasce dalla diversità della versificazione.
Page 346 - ... comme la matière ne composera plus que des hommes, l'espace n'aura plus aussi que des hommes à contenir; que si, malgré toutes ces sages précautions, la matière venait alors à manquer, l'habile ouvrier en sera quitte pour faire les corps plus à l'épargne que le nôtre.

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