Lettera del marchese Francesco Maria Berio in dilucidazione di un vaso etrusco diretta a S. Eccellenza Giuseppe Capece Latro, arcivescovo di Taranto |
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abbia adunque Alceo alcuni altra amante amico amore antichi Apollo appunto apud Archiloco autori avea avendo avrebbe bastone bella cantare caratteri certo ch'è chiaramente Cielo cinto colla Cossa credono cuore dati Diana dice dire Divinità donna dotto Ecco Edipo Epigramma erano famoso Faone fece figlia figliuola fiore forma furono Genio Giunone Greci imitare indicare inter interpetrazione intitolata lasciando legge lettera lettere Luciano lungo luogo maggiormente maniera mano marito mente mille Montfaucon nome noto Nume nuovo opera oracoli Ovid parla parola partorienti Pasitea passo pieno Pittaco Poeta posse potere potrà presenta presso proprio prova ragione rapporta rispose Romani sacri Saffo scritta segni senso sentimento serpente servono sigle sogno spiega testa tremendo varie vaso vedere vedesi Veggasi Venere vero vers voglia volte voluto vuol γαρ δὲ εν και μὲν μοι τε τὸ τοῖς τῷ
Popular passages
Page 29 - Lancialotto come amor lo strinse: soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante...
Page 4 - ... present judgment regards as trifling and contemptible. Every trivial cause of pleasure is apt to affect the man of too sanguine a complexion: his appetite is too keen to suffer his taste to be delicate; and he is in all respects what Ovid says of himself in love, Molle meum levibus cor est violabile telis, Et semper causa est, cur ego semper amem.
Page 45 - Lo sposo poi non già avvinazzato , nè snervato dalle morbidezze, ma sobrio , siccome quegli, che cena-. to avea sempre ne...