La divina commedia: Il paradasioNella stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1832 |
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Acquasparta alcun amore angeli anime beate apri gli occhi ARGOMENTO avea Beatrice buon Cacciaguida Caet cagione caldo amore CANTO CANTO DECIMO CANTO XXXII carità Carlo Martello ch'a ch'è ch'io chè che'l Chiesa Chig ciascuno cielo colla colui conviene corpo cotal credere Cristo Dante detto dice dietro dimandare disio divina dolce donna Ebro eclisse empireo epiciclo esso eterna favella fece fede figliuolo fuoco gente giro grado grazia Iddio indi Intendi l'amor l'anima l'aquila l'uno e l'altro Latona legge il cod legge il Viviani letizia lezione lieta Lomb luce lucente lume luogo maggior manifesta maraviglia Maria mente mondo mortali mosse natura Nidob Novaziano occhi padre Paradiso parlare Parmenide parole perciocchè Perocchè pianeta Piccarda Pietro Poeta poscia pria quinci quivi raggio ruota santa se'l segno spiriti Spirito Santo splendore stella sustanzia terra tosto veder vedere vedrai veggio verbo vidi virtù voto vuol ΙΟ
Popular passages
Page 513 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 435 - LA gloria di colui che tutto move per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu...
Page 437 - Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo : ma da quella , Che quattro cerchi giugne con tre croci , Con miglior corso, e con migliore stella Esce congiunta, e la mondana cera Più a suo modo tempera e suggella. Fatto avea di là mane, e di qua sera Tal foce quasi , e tutto era là bianco Quello emisperio , e l' altra parte nera , Quando Beatrice in sul sinistro fianco Vidi rivolta . e riguardar nel Sole : Aquila sì non gli s
Page 485 - Ed ei mi cinse della sua milizia, Tanto per bene oprar gli venni in grado. Dietro gli andai incontro alla nequizia Di quella legge, il cui popolo usurpa, Per colpa del pastor, vostra giustizia. Quivi fu...
Page 505 - E dèi saver che tutti hanno diletto, Quanto la sua veduta si profonda Nel vero, in che si queta ogn
Page 513 - Simili fatti v' ha al fantolino , Che muor di fame e caccia via la balia -, E fia prefetto nel foro divino Allora tal, che palese e coverto Non anderà con lui per un cammino. Ma poco poi sarà da Dio sofferto Nel santo...
Page 485 - Se tu riguardi Luni ed Urbisaglia Come son ite, e come se ne vanno Diretro ad esse Chiusi e Sinigaglia : Udir come le schiatte si disfanno Non ti parrà nuova cosa, né forte, Poscia che le cittadi termine hanno.
Page 445 - Intelligenza sua bontate Multiplicata per le stelle spiega, Girando sa sopra sua unitate ("). Virtù diversa fa diversa lega Col prezioso corpo, ch' ella avviva, Nel qual, sì come vita in voi, si lega. Per la natura lieta, onde deriva, La virtù mista per lo corpo luce, Come letizia per pupilla viva. Da essa vien ciò che da luce a luce Par differente, non da denso e raro : Esso è formai principio, che produce, Conforme a sua bontà, lo turbo e il chiaro.
Page 437 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 513 - Ciascun distinto e di fulgore e d' arte. Vidi quivi a' lor giuochi ed a' lor canti Ridere una bellezza, che letizia Era negli occhi a tutti gli altri santi. E s' io avessi in dir tanta divizia, Quanta ad immaginar, non ardirei Lo minimo tentar di sua delizia.