Nuova antologia di scienze, lettere ed arti, Volume 39Direzione della Nuova Antologia, 1878 |
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Popular passages
Page 654 - Cantando, o Grazie, degli eterei pregi Di che il ciclo v'adorna, e della gioja Che, vereconde, voi date alla terra, Belle vergini! a voi chieggo l'arcana Armoniosa melodia pittrice * Della vostra beltà; sì che all'Italia Afflitta di regali ire straniere Voli improvviso a rallegrarla il carme.
Page 655 - Fiuto feria; né ancor v'eran le Grazie. Una Diva scorrea lungo il creato A fecondarlo, e di Natura avea L'austero nome : fra...
Page 655 - Le dan rito i mortali; e più le giova L'inno che bella Citerea la invoca. Perché, clemente a noi che mirò afflitti Travagliarci, e adirati, un dì la santa Diva, all'uscir de...
Page 252 - Mon cœur et mon inclination excitèrent en moi, dès le moment que je montai sur le trône, le désir de vous avoir ici, pour que vous donnassiez à l'Académie de Berlin la forme que vous seul pouvez lui donner. Venez donc, venez enter sur ce sauvageon la greffe des sciences, afin qu'il fleurisse. Vous avez montré la figure de la terre au monde ; montrez aussi à un roi combien il est doux de posséder un homme tel que vous'.
Page 455 - Messer sì, posso, che questi non sono bottoni, ma sono coppelle; 15) e se non mi credete, guardate, e' non hanno picciuolo, e ancora non c'è niuno occhiello ». Va il notaio all'altra che porta gli ermellini, e dice: « Che potrà apporre costei? » « Voi portate gli ermellini »; e la vuole scrivere; la donna dice: « Non iscrivete, no, che questi non sono ermellini, anzi sono lattizzi»;16' dice il notaio: «Che cosa è questo lattizzo?
Page 655 - Idei ultimo albergo e de' miei padri, darò i carmi e l'ossa, ea te il pensier: che piamente a queste Dee non favella chi la patria obblia. Sacra città è Zacinto. Eran suoi templi, era ne...
Page 449 - ... opportuna prudenza. Altra volta la mia parola suonò ardimentosa, essendo savio così lo osare a tempo, come lo attendere a tempo. Devoto all'Italia, non ho mai esitato a porre a cimento la vita e la corona; ma nessuno ha il diritto di cimentare la vita e le sorti d'una nazione.
Page 654 - Limpido fra le quete ombre di mille Giovinetti cipressi alle tre Dive L'ara innalzo, e un fatidico laureto In cui men verde serpeggia la vite La protegge di tempio, al vago rito 15 Vieni, o Canova, e agl'inni.
Page 656 - Spuntò a' pie de' cipressi; e d'improvviso Molte purpuree rose amabilmente Si conversero in candide. Fu quindi Religione di libar col latte Cinto di bianche rose e cantar gl'inni Sotto a' cipressi, ed offerire all'ara Le perle e il primo fior nunzio d'aprile.
Page 638 - Cinzia a' freni educava ; e poi che dome Aveale a' cocchi suoi, pasceano immuni Da mortale saetta. Ivi per sorte, Vagolando ribelli, eran venute, Le avventurose; e corsero ministre...