La divina commedia, Volume 21830 |
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66 Comparazione altrui amore andavám anima ARGOMENTO avarizia avea Barbagia Beatrice buon caggia caler CANTO CANTO XXXI caribo carro ch'a ch'alla ch'è ch'ï ch'io che'l ciascun ciel colui convien cotal Dante dicea dico dietro dimanda dinanzi disio diss donna dritta Drizza duca Elocuzione esso Eunoè facea fece Figliuol fiume fronda fummo gente grido Grifon guarda Indi Inferno innanzi insino l'altro l'anima l'ombra l'uno lagrime legge il Sessa lume maestro maraviglia monte morte mostra notte occhi omai ovra parea parlar parole passi peccato petto piangere pianta piè poco Poeti Poscia prego pria puote purga Purgatorio quinci Quivi raggi ragion rispose ruminando s'io salir santa sanza SESSA 18 SESSA 62 SESSA 81 sonno Sordello sovra spirto Stazio stendali Stinga suso Taumante terra Tomo 11 tosto Traslazione vedea veder Vedi veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista viva voler volge volsi
Popular passages
Page 3 - Vidi presso di me un veglio solo, Degno di tanta reverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, a' suoi capegli simigliante, De' quai cadeva al petto doppia lista.
Page 115 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben, letizia, e per male, aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia, Non dico tutti: ma, posto ch...
Page 205 - L' età dell' oro e suo stato felice, Forse in Parnaso esto loco sognaro. Qui fu innocente l' umana radice: Qui primavera sempre ed ogni frutto : Nettare è questo di che ciascun dice. Io mi rivolsi addietro allora tutto A' miei poeti, e vidi che con riso Udito avevan l' ultimo costrutto * ; Poi alla bella donna tornai 'l viso.
Page 190 - Così fer molti antichi di Guittone, di grido in grido pur lui dando pregio fin che l'ha vinto il ver con più persone.
Page 200 - Non però dal lor esser dritto sparte Tanto, che gli augelletti per le cime Lasciasser d...
Page 157 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 220 - Sì tosto come in su la soglia fui di mia seconda etade, e mutai vita, questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m
Page 198 - Vedi 1' erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli, Che lagrimando a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, né mio cenno. Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Perch' io te sopra te corono e mitrio.
Page 234 - Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto, La mente e gli occhi ov
Page 223 - Ond' ell' a me: Per entro i miei disiri, Che ti menavano ad amar lo bene Di là dal qual non è a che s' aspiri, Quai fosse attraversate, o quai catene Trovasti, perchè del passare innanzi Dovessiti così spogliar la spene?