Storia d'Italia, Volume 5

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Tipografia Elvetica, 1832
 

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Popular passages

Page 77 - Novara; e con tanta fama per tutto il mondo, che molti avevano ardire (considerato (383) la magnanimità del proposito, il dispregio evidentissimo della morte, la fierezza del combattere, e la felicità del successo) preporre questo fatto quasi a tutte le cose memorabili che si leggono dei Romani e dei Greci.
Page 75 - ... quali impediva ancora la notte. E nondimeno, con fierezza maravigliosa, non curando la morte presente, né spaventati per il caso di quegli che cadevano loro a lato, né dissolvendo la ordinanza, camminavano con passo prestissimo contro alle artiglierie. Alle quali pervenuti, si urtarono insieme ferocissimamente essi ei fanti tedeschi, combattendo con grandissima rabbia l" uno contra all' altro, e molto più per l'odio, e per la cupidità della gloria.
Page 48 - ... della Chiesa, la discordia dei principi e la condizione dei tempi , che la moderazione e la prudenza : degno certamente di somma gloria , se fosse stato principe secolare ; o se quella cura e intenzione che ebbe ad esaltare con le arti della guerra la Chiesa nella grandezza temporale , avesse...
Page 49 - Cardinali giovani, convenutisi molto prima tacitamente insieme di creare il primo Pontefice del numero loro. Sentì di questa elezione quasi tutta la Cristianità grandissimo piacere; persuadendosi universalmente gli uomini che avesse ad essere rarissimo Pontefice, per la chiara memoria del valore paterno , e per la fama...
Page 75 - ... medesimi , ei suoi; ora fare prudentissimamente l'ufficio di capitani , confortando , provvedendo , soccorrendo , ordinando , comandando. Da altra parte quiete ed ozio grandissimo, dove stavano armati gli uomini...
Page 219 - ... quasi tutte le sue cupidità sotto colore di onesto zelo della Religione , e di santa intenzione al bene comune.
Page 339 - Pucci Cardinale di Santi Quattro) aveva sparso per tutto il mondo senza distinzione di tempi e di luoghi, indulgenze amplissime, non solo per poter giovare con esse a quegli, che ancora sono nella vita presente, ma con faculià di potere, oltre a questo, liberare le anime dei defunti dalle pene del Purgatorio.
Page 249 - PAREVA che deposte le armi tra Cesare ei Veneziani, e rimosse dal re di Francia le occasioni di fare la guerra con Cesare e col re Cattolico, avesse Italia, vessata e conquassata da tanti mali, a riposarsi per qualche anno. Perché ed i Svizzeri, potente instrumento a chi desiderasse turbar le cose, parevano ritornati nell...
Page 197 - Veneziani : il rimanente dell'esercito , intero nella sua ordinanza, e spirando la medesima ferocia nel volto, e negli occhi, ritornò in Milano, lasciati per le fosse, secondo dicono alcuni, quindici pezzi di artiglieria grossa, che avevano tolta loro nel primo scontro per non avere comodità di condurla. Affermava il consentimento comune di tutti gli uomini non essere stata per moltissimi anni in Italia battaglia più feroce, e di spavento maggiore, perché per l'impeto col quale cominciarono...
Page 76 - Con la fuga de' fanti fu congiunta la fuga delle genti d' arme, delle quali non apparì virtù 0 laude alcuna: solo Roberto della Marcia, sospinto dall'ardore paterno, entrò con uno squadrone di cavalli negli Svizzeri per salvare Floranges e Denesio suoi figliuoli, capitani di fanti tedeschi, che oppressi da molte ferite, giacevano in terra ; e combattendo con tal ferocia che, non che altro, pareva cosa maravigliosa agli Svizzeri, gli condusse vivi fuori di tanto pericolo.

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