Studi sulla Divina commedia de Dante Alighieri, Volume 1

Front Cover
Accademia reale della scienze, 1884
 

Selected pages

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 269 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 57 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 323 - Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d' onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi : Da ch...
Page 215 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Page 87 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, Che spande di parlar sì largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 383 - O SIMON mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose, e voi rapaci Per oro e per argento adulterate : Or convien che per voi suoni la tromba, Perocché nella terza bolgia state.
Page 195 - Luce intellettual, piena d'amore; Amor di vero ben, pien di letizia; Letizia che trascende ogni dolzore.
Page 149 - Noi siam qui ninfe e nel ciel siamo stelle: pria che Beatrice discendesse al mondo, fummo ordinate a lei per sue ancelle. Merrenti alli occhi suoi; ma nel giocondo lume ch' è dentro aguzzeranno i tuoi * le tre di là, che miran più profondo.
Page 264 - Quand'io intesi quell'anime offense, chinai '1 viso, e tanto il tenni basso, fin che il poeta mi disse: « Che pense? ». Quando risposi, cominciai: « Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo! ». Poi mi rivolsi a loro e parla' io, e cominciai: « Francesca, i tuoi martiri a lacrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 287 - Restato m' era, non mutò aspetto. Nè mosse collo, nè piegò sua costa. E se, continuando al primo detto, S' egli han quell' arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della donna che qui regge, Che tu saprai quanto quell

Bibliographic information