Storia della letteratura italiana del cavaliere abate Girolamo Tiraboschi, Volume 7, Part 3

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Per Luigi Perego Salvioni, stampator vaticano nella Sapienza, 1785
 

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Page 180 - Ella é padre di una nuova maniera di musica o piuttosto di un cantar senza canto, di un cantar recitativo, nobile e non popolare, che non tronca, non mangia, non toglie la vita alle parole, non l'affetto; anzi glielo accresce raddoppiando in loro spirito e forza. È dunque invenzion sua questa bellissima maniera di canto , o forse ella é nuovo ritrovatore di quella forma antica perduta già tanto tempo fa nel vario costume d' infinite genti , e sepolta nell' antica caligine di tanti secoli.
Page 399 - Silvano vi abbia riferito, vi dirò primamente che le vostre cose mi piacciono ; e non tanto che io le riprenda , le giudico degne di molta lode, e le celebro con ognuno, come ho fatto con lui. E quello...
Page 122 - ... apparecchia a suoi primi anni conosciuto l' abate Francesco Carretta modenese allora assai vecchio , e che era stato a' servigi del celebre Alessandro Tassoni, e perciò assai vicino a' tempi del Tasso , e che questi narrava di aver udito, che il Tasso trovandosi un giorno alla corte innanzi al duca darci di quel grande, ma sventurato poeta, e io godo di potere ad essa rimettere i miei lettori, poichè troppo a lungo mi condurrebbe , s' io qui volessi tesser la serie tutta de' fatti , e publicare...
Page 133 - Se tutto ciò non basta , eccole ancora le disposizioni , nelle quali dopo aver in grazia sua esaminato nuovamente me stesso, presentemente io mi trovo. Se per ostentazione della sua potenza venisse al nostro buon padre Apollo il capriccio di far di me un gran poeta , e m'imponesse a tal, fine di palesargli liberamente a quale de...
Page 177 - Baldi , Leonardo Salviati , e Scipione Gonzaga che fu poi Cardinale , furono quelli cui principalmente pregò il Guarini a rivedere ea correggere con somma attenzione la sua Pastorale ( V. Baratti I.
Page 465 - Sibilla a sedere che legge, ed un fanciullo vestito che gli fa lume con una torcia. La qual cosa essendogli riuscita, preso animo, tentò Ugo di far carte con stampe di legno di tre tinte: la prima faceva l'ombra, l'altra, che era una tinta di colore più dolce, faceva un mezzo, e...
Page 126 - Non è più tempo ch'io parli della mia ostinata fortuna, per non dire della ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurmi alla sepoltura mendico ; quando io pensava , che quella, gloria, che malgrado di chi non vuole avrà questo secolo da' miei scritti , non fosse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone.
Page 165 - Povero a te, cioè meschin», infelice! tu fai commedie di amori e nozze contadinesche. onde ne ridono i gran signori e non hai cura della tragedia che fa di te la povertà piena d' orrore e compassione
Page 112 - Italia liberata dai Goti. Omero fu il modello ch'ei si prefisse d'imitare, e un poema fatto ad imitazione di Omero non poteva non essere un poema degno d'immortal lode. Ma appunto perchè ei volle troppo imitare, fu imitatore non troppo felice, e la copia fu di molto inferiore all

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