Opere di Vittorio Alfieri: TragedieMolini Landi e Compagnia, 1806 |
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abborre Adrasto Agamennone Ahi lassa amor anco ANTIGONE Ah ardir ardisci ARGIA Argivi Argo ascolto assai attori brama brando Calcante CARLO CARLO CARLO Oh ch'ei ch'ella ch'io chieggo Clitennestra credo CREONTE crudo d'Edippo d'ogni deggio degno delitto dico dolor dritto Ecco Edippo empj ETEOCLE Eurimedonte favelli fero figlio FILIPPO finora forza fratello furor GIOCASTA giuro GOMEZ infame infelice iniquo ISABELLA l'amo l'odio lascia madre merti Mitridate morir morte nome Numi ognor Oh ciel Oimè omai orribil pace padre parli parricidio pensier PEREZ petto pianto pietà pietade poeta POLINICE posso preghi prence pria prova puoi pur troppo Racine ragion recitare reggia regno s'io sacro sangue SCENA sdegno sento sorella sospetto speme spergiuro spero spettatori sposa stile taci teatrale teatro Tebani Tebe teco terror tiranno tosto tradimento traditor tragedia tragico tremo trono vede veggio vendetta versi Virginia virtude VITTORIO ALFIERI viva voglio vuoi vuol
Popular passages
Page xxiii - Cum tua pervideas oculis mala lippus inunctis, Cur in amicorum vitiis tam cernis acutum Quam aut aquila aut serpens Epidaurius ? At tibi contra Evenit, inquirant vitia ut tua rursus et illi.
Page 84 - Scorre di sangue (e di qual sangue!) un rio... Ecco, piena vendetta orrida ottengo... Ma, felice son io?... — Gomez, si asconda L
Page 8 - Ne sospettasse! Mesta ognor mi vede... Mesta, è vero, ma in un dal suo cospetto Fuggir mi vede ; e sa che in bando è posta Da ispana reggia ogni letizia. In core...
Page v - For rising merit will buoy up at last. Might he return, and bless once more our eyes, New...
Page lxv - Ciò che mi mosse a scrìvere da prima, fu la noja, e il tedio d'ogni cosa, misto a bollor di gioventù, desiderio di gloria, e necessità di occuparmi in qualche maniera, che più fosse confacente alla mia inclinazione.
Page lxxvi - Io credo fermamente che gli uomini debbano imparare in teatro ad esser liberi, forti, generosi, trasportati per la vera virtù, insofferenti d'ogni violenza, amanti della patria, veri conoscitori dei propri diritti, e in tutte le passioni loro ardenti, retti e magnanimi.
Page liii - Ter sese attollens cubitoque adnixa levavit, ter revoluta toro est oculisque errantibus alto quaesivit caelo lucem ingemuitque reperta.
Page xxiv - Calchas va dans son sang... Barbares, arrêtez. C'est le pur sang du Dieu qui lance le tonnerre... J'entends gronder la foudre, et sens trembler la terre. Un Dieu vengeur, un Dieu fait retentir ces coups.
Page xciii - Per far nascere teatro in Italia vorrebbero esser prima autori tragici e comici, poi attori, poi spettatori. Gli autori sommi possono bensì essere impediti, ma non mai da nessun principe né accademia creati. Quando ci saranno autori sommi, o supposto che ci siano, gli attori, ove non debbano contrastare colla fame, e recitare oggi il Brighella, e domani l'Alessandro, facilmente si formeranno a poco a poco da...