La questione linguistica e l'amicizia del padre Antonio Cesari con Vincenzo Monti, Francesco Villardi, ed Alessandro Manzoni narrata coll'ajuto di documenti inediti

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Collezione letteraria, 1901 - 217 pages
 

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Page 37 - ... più minuti, mi par gran maestro. In« gegno ha altissimo, acuto e facondo assaissimo. De' «suoi Inni il migliore mi sembra quello della Pen«tecoste: sono però sparsi tutti, qual più, qual meno, « di concetti pellegrini, che egli solo era atto a tro«vare. Risplende poi la sua pietà e religione: e « certo quel romanzo è un trionfo della virtù ; e farà « troppo più frutto, che nessun altro quaresimale ». Il Cesari (') poi finiva una sua lettera all'ab. Gaetano Della Casa : « Mi direte...
Page 128 - ... dire e dovrei. Ma mi è dato lo scrivervi poche righe, e queste sieno per rallegrarmi con voi della bell'opera che avete impresa ad onore de' vostri celebri cittadini, e si pr0 delle nostre lettere.
Page 38 - Lo scrittore similmente che, sprezzati gli antichi, non prenderà a sua norma che le novità de' moderni, non si procaccerà una fama che duri più che la moda. Perciocché il fondamento della lingua, per l'universale consenso dei dotti, è irremovibilmente piantato nelle antiche scritture: e la lingua, già frenata dalle debite leggi, può bensì arricchirsi di nuovi tesori, e, gittate le vecchie scorie, sempre più ripulirsi: ma crollarsi dai suoi fondamenti non mai; e non può tentare di svellerli...
Page 70 - Beiti, al Biondi ea tutti quegli altri lumi delle romane lettere. Io nulla vi dico delle sue lodi ; perché agli uomini che sono lodati da tutta...
Page 46 - Ma qui io voglio aver avvertito coloro che leggeranno, che quantunque io abbia detto e dica, che la bella lingua si dee per noi prendere la prima cosa dal trecento, e da coloro eziandio che nel cinquecento con tanta lode...
Page 46 - Egli è però una goffa calunnia il dire, che i Puristi insegnano a' giovani a prendere dal trecento i riboboli, le anticaglie, le pedantesche maniere: ninno il fece, né lo farà, che abbia senno.
Page 128 - ... vostri celebri cittadini, ea prò delle nostre lettere. Che siate benedetto! Ne strideranno i magri giudici che tutto sanno, e la loro lingua non sanno; e con quelle false e pazze dottrine l'hanno messa in rovina, anzi menata a niente. Ma ne stridano e se ne straccino gli occhi; ciò nulla monta. I savii guardano al cielo lombardo , e specialmente al Cesar!
Page 35 - E tuttavia questo nostro secolelto miterino , che nelle sue scritture non ci da mai fiato di queste eleganze , e parlaci la lingua di qualche altro mondo , vuoi dire, e che a lui si dica che e1 parla toscano. Ben. Datevene pace ; e...
Page 128 - ... lor nasi. Quasi mi perito d'avere scritti interi volumi contro quella baldanza fiorentina; perché dove i fatti sono sì aperti, le ragioni si fanno vane, quantunque gravi e certissime. Ma voi finalmente coglierete l'ultima e più allegra corona che sia rimasa a cogliersi in questo arringo.
Page 58 - ... invidiabile piuttosto a moltissimi , o anzi sicuro già di avere o placate o disperate le invidie; e solito inoltre a peccare nel contrario, trapassando colle lodi la misura degli altrui meriti. Nè ti sdegnasti come provocato da particolare offesa di quell'uomo, benemerito de...

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