Il primo e il nuovo GalateoUnione tipografico-editrice, 1859 - 584 pages |
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abiti alcuni allorchè altre altrui amici animo astanti atti barbari bella bisogno buon capo casa certo chiama ciascuno città colla comune condanna conoscere conversazione credere cresce d'essere d'un desiderio dice difetti dimostra dire diritto discorso donne edizione erano faceva fanno fare figli forza Francia furono generale giorno giovani giuoco grado gran guardo idee l'uomo l'uso lascia legge libertà lode lungo maggiore mano massima mensa mente merito mezzo morale morte motivo natura naturale nazioni nome nuovo occupati osserva padre padrone parlare parole passare perdere persone piacere piedi poco popoli porta possono potere pranzo prendere presenta principio proprio prova pubblico pulitezza pure ragione rendere resta ridere riguardi rispetto risposta Romani salute sapere secolo segno sembra sentimento serie servi signore simili spesso spirito stima storia talvolta testa tratta troppo trova uomo vanità vecchi vede veniva vero verso virtù vizi vogliono volendo volte vuole XIV secolo zione
Popular passages
Page 503 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 415 - Che tutti in casa far star bene io godo. — Ma, Signor, le par egli ? a me, tre scudi ? Al cocchier ne dà sei. — Che impertinenza! Mancan forse i Maestri, anco a du
Page 235 - Stelle gli occhi, arco il ciglio e cielo il viso, Tuoni e fulmini i detti, e lampi i guardi, Bocca mista d'inferno e paradiso! Dir che i sospiri son bombe e petardi. Pioggia d'oro i capei, fucina il petto, Ove il magnano Amor tempera i dardi! Ed ho visto e sentito in un sonetto Dir d'una donna cui puzzava il fiato, Arca d'arabi odor, muschio e zibetto!
Page 215 - ... nello scrivere: come la voce bona, non troppo sottile o molle come di femina, né ancor tanto austera ed orrida che abbia del rustico, ma sonora, chiara, soave e ben composta, con la pronunzia espedita e coi modi e gesti convenienti; li quali, al parer...
Page 262 - Imeneo scoter sua face; e unirsi al freddo sposo, di lui non già, ma delle nozze amante, la freddissima vergine, che in core già volge i riti del bel mondo; e lieta 195 l'indifferenza maritale affronta.
Page 122 - Chè per parer filosofi e saputi, Se ne van per le strade unti e bisunti, Stracciati, sciatti, sucidi e barbuti: Con chiome rabbuffate ed occhi smunti, Con scarpe tacconate e collar storto, Ricamati di zacchere e trapunti.
Page 125 - Tutto è corpo di guardia, ovunque muovi per l'erma Prussia a ingrati passi il piede : né profumi altri, che di pipa, trovi. Là tutti i sensi tirannia ti fiede; che il tabacchesco fumo ei tanti sgherri 120 fan che ognor l'uom la odora e porta e vede.
Page 90 - Vive, vale. Si quid novisti rectius istis Candidus imperti ; si non his utere mecum.
Page 232 - Egli all'entrar si fermi Ritto sul limitare, indi elevando Ambe le spalle, qual testudo il collo Contragga alquanto; e ad un medesmo tempo Inchini '1 mento, e con l'estrema falda Del piumato cappello il labbro tocchi.
Page 235 - ... alle altre loro cattività e magagne, hanno questo difetto ancora: che i lusinghieri mostrano aperto segno di stimare che colui cui essi carezzano sia vano e arrogante e, oltre a ciò, tondo e di grossa pasta e semplice sì che agevole sia d'invescarlo e prenderlo. E le cirimonie vane ed...