Il politecnico: repertorio mensile di studj applicati alla prosperiata e coltura sociale, Volume 5

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Pirola, 1842
 

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Popular passages

Page 4 - Volta costringe la muta materia a confessargli le scerete leggi dell'universo. Quante cose su la mole e le distanze e la velocità dei corpi celesti, più poetiche assai d'ogni poesia! Quante cose non potrebbero splendidamente dirsi intorno a quel principio imponderabile che illumina e scalda l'universo, e corre indefesso nelle correnti magnetiche da polo a polo e da mondo a mondo, e mentre scoscende dalle nubi in fulmine, s'insinua a...
Page 5 - Oh qual tesoro di tempo e d'ingegno non andò perduto per quella letteratura, la quale in mezzo a tante meraviglie se ne stava cinquecento anni deliberando se il diritto di scegliere a talento le parole fosse privilegio della ignara plebe!
Page 465 - Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde 'l perverso Che cadde di quassù laggiù si placa'. Di quel color che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid...
Page 287 - Italianij che non sapremmo se sia piuttosto un monumento della passata gloria o un pegno di perenne prosperità. Postosi nel fervore della gioventù alla redazione dei giornali, in quei tempi quando i meno accorti facevano pretesto di licenza la libertà del pensiero, Custodi cercava rivolgere coll' esempio suo la corrente degli scrittori verso i più sodi e durévoli interessi.
Page 560 - ... centuplicarsi in Australia il mal seme della nostra malvagità. È ineguale, incerta, inesemplare, crudele, immorale. Come pena adottata da un'antica nazione, è inetta e indegna; come modo di fondar nuove nazioni, è perversa e infame. (L'umile mia persuasione
Page 554 - ... un male a chi commette certe azioni, è tenuto a punire, non per vendetta, ma per attenere la sua promessa, e per provare che la sua minaccia non fu inane, e liberare la società da quell'assiduo spavento in cui la immergerebbe l'impunità dei malviventi. Se la pena oltrepassa il limite richiesto all'esempio, diviene inutile strazio.
Page 4 - ... e le reliquie degli esseri vitali contrassegnano l'età dell'acqua e quella del foco, la dimora delle acque dolci e quella delle conchiglie marine, le selve primigenie e il sotterraneo fermento che le ridusse in carboni, i canneti colossali fra...
Page 546 - Ecco tutto; ma il delitto non cessava perciò d'essere un male; e il fine della pena era tradito. Che il cittadino di Londra dovesse aver caro che quei nuovi delitti si commettessero piuttosto all'altro capo del mondo che in casa sua, bene stava; ma il legislatore punisce per impedire il delitto, non per mutarlo di luogo. Né, come...
Page 462 - ... valle. Quando il fatto in complesso sia consono, non tanto all'istoria, quanto all'attuale idea che la nazione si è fatta di dati tempi e luoghi e costumi, il poeta ha compiuto il debito suo. Basta ch'egli diffonda su tutto il suo lavoro una gran verisimiglianza, giusta le opinioni invalse al suo tempo. Una generazione erudita nelle istorie naturalmente non può non esigere dai poeti una fedeltà sempre maggiore; poiché l'ignoranza o l'incuria offenderebbe le menti, e ad ogni passo raffredderebbe...
Page 464 - ... che per entro vi spira. Ma è questa una colpa in poesia? Avviene forse altrimenti negli altri capolavori di quest'arte sublime? Il poeta vi versa sempre a piene mani le opinioni del suo tempo, i suoi costumi, i suoi timori, le sue speranze.

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