Maria Vergine e Dante Alighieri

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1890 - 91 pages
 

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Popular passages

Page 73 - Vergine Madre, figlia del tuo Figlio Umile ed alta più che creatura Termine fisso d'eterno consiglio Tu se' Colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Page 63 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 54 - Quivi è la rosa in che il verbo divino carne si fece; quivi son li gigli al cui odor si prese il buon cammino ». Così Beatrice; e io, che a' suoi consigli tutto era pronto, ancora mi rendei a la battaglia de
Page 48 - A così riposato, a così bello Viver di cittadini, a così fida Cittadinanza, a così dolce ostello, Maria mi die', chiamata in alte grida, E nell' antico vostro Batisteo Insieme fui cristiano e Cacciaguida.
Page 57 - L' alta letizia, che spira del ventre, Che fu albergo del nostro disiro : E girerommi , Donna del Ciel, mentre Che seguirai tuo Figlio, e farai dia Più la spera suprema, perché lì entre.
Page 57 - Quaggiù, e più a sè l'anima tira, Parrebbe nube che squarciata tuona. Comparata al sonar di quella lira, Onde si coronava il bel zaffiro, Del quale il ciel più chiaro s'inzaffi™.
Page 73 - Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate.
Page 51 - L'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno Gridava :
Page 51 - Arriva' io forato nella gola, Fuggendo a piede e sanguinando il piano. Quivi perdei la vista, e la parola Nel nome di Maria finii, e quivi Caddi, e rimase la mia carne sola. Io dirò il vero, e tu il ridi' tra i vivi ; L' Angel di Dio mi prese, e quel d...
Page 73 - Dell'universo infin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te per grazia di virtute Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute. . . • Ed io, che mai per mio veder non arsi Più ch' io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo, e prego che non sieno scarsi: i Perché tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità co' prieghi tuoi, (• Sì che 'I sommo piacer gli si dispieghi.

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