Opere completeFrancesco Pagnoni, 1868 - 706 pages |
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alcuni allora Almanzor amato amico amore appo Ariberto Arrigo Auberto avea Azaria bella brama Breme Brünn buon Carissimo caro ch'ei ch'io cher cielo Confalonieri consolazione conte contessa Cromwell cuore d'amore d'essere dice dolce dolore donna Ebelino Eleazaro Enzo Ermano Erode Erodiade Ester Eufemio Evrardo Federico Confalonieri felice figlia forza Francesca fratello Gabriella genitori ghibellini gioia giorno Gismonda Giulio Giuria gloria grido guardie guelfi guerrieri Iddio Iefte Iginia indi infelice j'ai lagrime Lanciotto Leoniero lettera Lodovica lungo madre mente misero Monsieur Moro morte nemici niun nobile ognor onore orrendo padre parla parole patria pensieri perdona pietà Pietro Borsieri popolo posso prego prigione prodi religione salute Saluzzo sangue santo SCENA scerne sciagure Sefora sentimento signora marchesa Silvio Pellico sovra spero Spielberg spirto sposo sventura terra Tommaso Moro Torino tremendo Ugo Foscolo uomo vede veggio virtù Voghera volgo
Popular passages
Page 122 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 132 - Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto.
Page 446 - Dante, perch' egli fra i magnanimi suoi versi ne ha alcuni iratissimi di varii generi, sia potuto sembrare ai nemici della Chiesa Cattolica un loro corifeo ; cioè un rabbioso filosofo, il quale o non credesse nulla, o professasse un cristianesimo diverso dal Romano. Tutto il suo poema, a chi di buona fede lo legga, e non per impegno di sistema, attesta un pensatore, sì, ma sdegnoso di scismi e d' eresie, e consonissimo a tutte le cattoliche dottrine.
Page 131 - Repente 100 non è, non è la fiamma mia. Perduta ho una donna, e sei tu; di te parlava; di te piangea; te amava; te sempre amo; te amerò sino all'ultim'ora!
Page 49 - Mi chiamo Schiller. — Indi in poche parole mi narrò qual fosse il suo paese, quale l'origine, quali le guerre vedute, e le ferite riportate. Era svizzero, di famiglia contadina : avea militato contro a...
Page 126 - In me facean gli universali applausi. Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il...
Page 72 - Il malato fu seduto sulla sponda del letto colle gambe giù : io lo tenea fra le mie braccia. Al di sopra del ginocchio, dove la coscia cominciava ad esser sana, fu stretto un legaccio, segno del giro che dovea fare il coltello. Il vecchio chirurgo tagliò tutto intorno, la profondità d'un dito; poi tirò in su la pelle tagliata, e continuò il taglio sui muscoli scorticati.