L'Orlando furioso de Messer Lodovico Ariosto, Volume 2Vitarelli, 1811 |
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Affrica Agramante alcun Almonte altra Amor anco ánno appresso aprica Aquilante arda Arimanno armato arme Astolfo avea avean avría avrian battaglia bella buon caccia canto Carlo cavalier cavallo cercar Ch'a ch'io che'l ciel Cloridano compagni Corineo costei costui crudel Damasco Dardinello destrier dietro donna donzella duca ebbe ebbon elmo facea fece fere Ferraù fiero foco fretta fuggir gagliardo Garamante gente giostra Gittar gran grida Grifon guerrier indi inferno innanzi intorno l'altro l'arme l'elmo l'uno lancia lasciò leva lito loco LXXVI LXXXI Marfisa Martano Medoro morir morte mostra Norandino novo occhi onor Orco Origille Orlando ORLANDO FURIOSO Orrilo Pagan paladin Parigi passa petto pigliar poco porta potea quà quivi resto Rinaldo ritrovò Rodomonte Ruggier Sansonetto Saracin saría scudo seco signor Sobrin Soría Spagna tenea terra tosto trova uscir vede veder veggio venía venne vide vuol Zerbin
Popular passages
Page 226 - 1 dubbio di morir ne le tue tane, Svizzer, di fame, in Lombardia ti guida, E tra noi cerchi o chi ti dia del pane, O, per uscir...
Page 124 - Sotto la negra selva una capace e spaziosa grotta entra nel sasso, di cui la fronte l'edera seguace tutta aggirando va con storto passo. In questo albergo il grave Sonno giace; l'Ozio da un canto corpulento e grasso. da l'altro la Pigrizia in terra siede, che non può andare, e mal reggersi in piede.
Page 23 - Era il bel viso suo, quale esser suole da primavera alcuna volta il cielo, quando la pioggia cade, ea un tempo il sole si sgombra intorno il nubiloso velo. E come il rosignuol dolci carole mena nei rami alor del verde stelo, cosi alle belle lagrime le piume si bagna Amore, e gode al chiaro lume. 66 E ne la face de...
Page 166 - E tenendo quel capo per lo naso, dietro e dinanzi lo dischioma tutto. Trovò fra gli altri quel fatale a caso: si fece il viso allor pallido e brutto, travolse gli occhi, e dimostrò all'occaso, per manifesti segni, esser condutto; e '1 busto che seguia troncato al collo, di sella cadde, e die l'ultimo crollo.
Page 302 - Che videro da lunge i dui compagni. Ciascuno a quella parte si traea, Sperandovi trovar prede e guadagni. "Frate, bisogna," Cloridan dicea, "Gittar la soma, e dare opra ai calcagni; Che sarebbe pensier non troppo accorto, Perder duo vivi per salvare un morto.
Page 122 - Un umil volger d' occhi , un andar grave, Un parlar sì benigno e sì modesto, Che parea Gabriel che dicesse : ave. Era brutta e deforme in tutto il resto : Ma nascoitdea queste fattezze prave Con lungo abito e largo; e sotto quello, Attossicato avea sempre il coltello. LXXXVIII. Domanda a costei l' angelo, che VÌA Debba tener sì che 'l Silenzio trove.
Page 121 - Di citatorie piene e di libelli, d'essamine e di carte di procure avea le mani e il seno, e gran fastelli di chiose, di consigli e di letture; per cui le facultà de' poverelli non sono mai ne le città sicure.
Page 23 - Le bellezze d'Olimpia eran di quelle che son più rare: e non la fronte sola, gli occhi e le guancie e le chiome avea belle, la bocca, il naso, gli omeri e la gola; ma discendendo giù da le mammelle, le parti che solea coprir la stola, fur di tanta escellenzia, ch'anteporse a quante n'avea il mondo potean forse.
Page 124 - Arabia una valletta amena, lontana da cittadi e da villaggi, ch'all'ombra di duo monti è tutta piena d'antiqui abeti e di robusti faggi. Il sole indarno il chiaro dì vi mena; che non vi può mai penetrar coi raggi, sì gli è la via da folti rami tronca: e quivi entra sotterra una spelonca.
Page 76 - ... palmi, e spaziosa in quadro, che sopra un mal pulito e grosso piede, cape con tutta la famiglia il ladro. Con quell'agevolezza che si vede gittar la canna lo Spagnuol leggiadro, Orlando il grave desco da sé scaglia dove ristretta insieme è la canaglia. 38. A chi '1 petto, a chi '1 ventre, a chi la testa, a chi rompe le gambe, a chi le braccia; di ch'altri muore, altri storpiato resta: chi meno è offeso, di fuggir procaccia.