La divina commedia, Volume 11830 |
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alcun Allor anime appresso ARGOMENTO Arno assai avea Barbariccia bolgia cagione CANTO Capaneo Cennamella Cerbero cerchio ch'a ch'avea ch'è ch'i chè che'l ciascun ciel colui Comparazio Comparazione convien cotal d'ogni Dante dice dietro dimanda dimmi dinanzi dissi Divina Divina Commedia dolenti dolor Draghignazzo duol E'l duca Elocuzione fama fece fiamma fiera Flegetonta fummo gente Gerione GIOLITO Graffiacan gran gridò I'vidi Inferno Jacopo Rusticucci l'aer l'ale l'altro l'anima l'ombra l'un lagrime lasso Libicocco loco luogo maestro Malebranche mente Michel Zanche mondo morte mostra nvidia occhi omai parea parlar parole passo paura peccatori pena Perch'i petto piange pianto piè pietà piglio poco Poeta Poscia postille puniti Quivi Rispose Rubicante sangue sanza scoglio selva Sentenza SESSA settimo cerchio sovra spirto Tasso Tebe terra Torquato Torquato Tasso tosto traslazione trista v. r. Tomo veder Vedi veggio venir vidi Virgilio viso vizj volse volte
Popular passages
Page 14 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella; E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella: 58.
Page 199 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 96 - Non era ancor di là [Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco; Non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti; Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco. Non han sì aspri sterpi, né sì folti Quelle fiere selvagge che 'n odio hanno, Tra Cecina e Corneto, i luoghi colti.
Page 177 - ... vanno, quando la brina in su la terra assempra l'imagine di sua sorella bianca, ma poco dura alla sua penna tempra; lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna biancheggiar tutta; ond'ei si batte l'anca, ritorna in casa, e qua e là si lagna, come '1 tapin che non sa che si faccia...
Page 42 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 248 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Page 126 - Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda vicino al fin de
Page 24 - Disse : Per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui, per passare : Più lieve legno convien che ti porti.
Page 15 - Vegno di loco, ove tornar disio : Amor mi mosse, che mi fa parlare. Quando sarò dinanzi al Signor mio, Di te mi loderò sovente a lui. Tacette allora, e poi comincia...
Page 86 - Nota, non pure in una sola parte, . Come natura lo suo corso prende Dal divino intelletto e da sua arte; E, se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai, non dopo molte carte, Che 1' arte vostra quella, quanto puote, Segue, come il maestro fa il discente; Sì che vostr