Osservazioni sopra la fisica del poema di DanteS. Lapi, 1894 - 64 pages |
Other editions - View all
Osservazioni Sopra la Fisica del Poema di Dante (Classic Reprint) Giovanni Bottagisio No preview available - 2017 |
Osservazioni Sopra la Fisica del Poema di Dante (Classic Reprint) Giovanni Bottagisio No preview available - 2018 |
Common terms and phrases
Alberto Magno alcuni antichi Antonio Cesari Aristotile atque bella Boccaccio buon calorico CANTO Cerbero ch'è ch'io chè chiamare chiaro Cicerone colla comechè corpo cotal credo Dante dell'uva detto dice dire dissero divina Commedia Ennio figura FISICA DEL POEMA fluido formiche Franciosi GIOVANNI GALVANI GIUSEPPE TORELLI goccia gran Greci habet humida imitazione Imperciocchè l'altro latini legge lena lettera lingua Linneo luce Lucrezio luogo Macrobio magis medesimo mente mostra natura nube nuova Occit omnia Opuscoli danteschi osservazioni Ovidio Parad pare parlare parole Passerini passo Perdigone Plauto poema di Dante poeta Posidippo postille principî Provenzali pure Purg quae quam Quintiliano quod raggi ragione Roquefort selva selvaggia seme Seneca sentenza sentire significare Simonide sostantivo specchio spiega studî suono terzetto tetraedro tetragono tratto trova Trovatori turale umori vapori vede verbo verso vino Virg Virgilio virtù vocali volgare volte
Popular passages
Page 28 - E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor dell'acqua, quando sogna Di spigolar sovente la villana : 34 Livide insin là dove appar vergogna Eran l'ombre dolenti nella ghiaccia, Mettendo i denti in nota di cicogna.
Page 95 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 30 - Come le pecorelle escon del chiuso a una, a due, a tre, e l'altre stanno timidette atterrando l'occhio e '1 muso; e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, addossandosi a lei, s'ella s'arresta, semplici e quete, e lo 'mperché non sanno; 84 sì vid' io muovere a venir la testa di quella mandra fortunata allotta, pudica in faccia e ne l'andare onesta.
Page 33 - Come quando dall' acqua o dallo specchio Salta lo raggio all'opposita parte, Salendo su per lo modo parecchio A quel che scende, e tanto si diparte Dal cader della pietra in...
Page 68 - D'intorno mi guardò, come talento Avesse di veder s'altri era meco: Ma, poi che il sospicar fu tutto spento, Piangendo disse: Se per questo cieco Carcere vai, per altezza d'ingegno, Mio figlio ov'è ? e perché non è teco ? Ed io a lui: Da me stesso non vegno.
Page 65 - Perché ricalcitrate a quella voglia, a cui non puote il fin mai esser mozzo, e che più volte v'ha cresciuta doglia? Che giova nelle fata dar di cozzo? Cerbero vostro, se ben vi ricorda, ne porta ancor pelato il mento e '1 gozzo. 36 Poi si rivolse per la strada lorda, e non fé' motto a noi, ma fé sembiante d'uomo, cui altra cura stringa e morda, che quella di colui che gli è davante.
Page 47 - SI tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade e mutai vita. Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 21 - Quale i fioretti dal notturno gielo Chinati e chiusi, poi che '1 Sol gì...
Page 34 - Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Page 41 - Lucilium fluere lutulentum, et, esse aliquid, quod tollere possis, putat. Nam et eruditio in eo mira, et libertas, atque inde acerbitas, et abunde salis. Multo est tersior ac purus magis Horatius, et ad notandos hominum mores praecipuus.