La poesia di DanteG. Laterza, 1921 - 212 pages |
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Popular passages
Page 55 - Laterano a le cose mortali andò di sopra; 'io, che al divino da l'umano, a l'etterno dal tempo era venuto, e di Fiorenza in popol giusto e sano, di che stupor dovea esser compiuto!
Page 140 - Ch' aveano spirto sol di pensier santi ! Poscia che i cari e lucidi lapilli , Ond' io vidi ingemmato il sesto lume, Poser silenzio agli angelici squilli, Udir mi parve un mormorar di fiume , Che scende chiaro giù di pietra in pietra, Mostrando l
Page 120 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 147 - Ora apri gli occhi a quel ch' io ti rispondo, E vedrai il tuo credere e il mio dire Nel vero farsi come centro in tondo. Ciò che non more, e ciò che può morire, Non è se non splendor di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire ; Chè quella viva luce che sì mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, nè dall...
Page 44 - Ecco giunti a colei che ne pareggia : Dimmi, che hai tu fatto, Cieco avaro disfatto? Rispondimi, se puoi altro che nulla.
Page 149 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva, Per la propria virtù, che la sublima: Fec' io in tanto , in quanto ella diceva , Stupendo , e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Page 94 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 134 - Diffuso era per gli occhi e per le gene Di benigna letizia in atto pio , Quale a tenero padre si conviene. Ed , ella ov
Page 150 - Che il parlar nostro, ch' a tal vista cede, E cede la memoria a tanto oltraggio. Qual è colui che sognando vede, E dopo il sogno la passione impressa Rimane, e l'altro alla mente non riede; Cotal son io, chè quasi tutta cessa Mia visione, ed ancor mi distilla Nel cuor lo dolce che nacque da essa.
Page 150 - La forma universal di questo nodo credo ch'io vidi, perché più di largo, dicendo questo, mi sento ch'io godo. Un punto solo m'è maggior letargo, che venticinque secoli all'impresa che fé' Nettuno ammirar l'ombra d'Argo.