Commedia Di Dante Alighieri, Volume 1Perotti, 1870 - 710 pages |
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alcuna amore anima antichi appo avea Barg Bargigi Beatrice Biagioli Bianchi bolgia Brunetto Latini canto Canz Capaneo capo Cassinese Cesari ch'è ch'io chè chiosa cielo colui comentatori Conte Ugolino cotesto crede Dante detto dice dire Divina Divina Commedia dolore Duca Eneid eziandio fama favella fece Fialte figliuoli forza gente gran Inferno intendere Jacopo da Lentino l'altro l'una Landino Latini legge lingua Lombardi Lucifero luogo Maestro Malacoda mastro Adamo mente mondo morte mostra nome occhi Orazio Ovidio Parad pare parlare parole passo pena perciocchè piè poco Poeta Purg quivi quod ragione rima segg senso sentenza sentimento significare spirito superbia terra testo Tommaseo traditori Ugolino vale Vedi Vellutello Venturi verbo verso vidi Virg Virgilio vivo vocabolo volgare Volpi vuol Witte XVII XXII XXVI zione
Popular passages
Page 149 - Piangendo disse : se per questo cieco Carcere vai per altezza d' ingegno, Mio figlio ov' è , e perchè non è teco ? Ed io a lui : da me stesso non vegno : Colui ch' attende là per qui mi mena , Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Page 277 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma...
Page 202 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Facciatt le bestie fiesolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui , voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...
Page 77 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta.
Page 201 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Page 87 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 320 - ... vanno, quando la brina in su la terra assempra l'imagine di sua sorella bianca, ma poco dura alla sua penna tempra; lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna biancheggiar tutta...
Page 78 - E come gli stornei ne portan l' ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena, Così quel fiato gli spiriti mali. Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid' io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga : Perch...
Page 205 - Ciò che narrate di mio corso, scrivo, E serbolo a chiosar con altro testo A donna, che 'l saprà, s' a lei arrivo. Tanto vogl' io, che vi sia manifesto, Pur che mia coscienza non mi garra, Ch' alla Fortuna, come vuoi, son presto.
Page 631 - Quand'ebbe detto ciò, con gli occhi torti riprese il teschio misero co' denti, che furo all'osso, come d'un can, forti. Ahi, Pisa, vituperio delle genti del bel paese là dove il si suona, poi che i vicini a te punir son lenti, muovansi la Capraia e la Gorgona, e faccian siepe ad Arno in su la foce, sì ch'egli annieghi in te ogni persona!